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Intercettazioni, Orlando: “Ci sono abusi come nel caso Renzi, subito la legge”

Il Ministro della Giustizia rilancia il disegno di legge sulle intercettazioni: “Bisogna fare presto per evitare altri abusi”
A cura di Antonio Palma
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"La diffusione delle intercettazioni è un'anomalia tutta italiana, ci sono degli abusi come nel caso della telefonata tra padre e figlio Renzi, per questo è necessario approvare subito la nuova legge", ne è convinto il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha invitato il Parlamento a fare presto per discutere il disegno di legge in materia. "Quella intercettazione non doveva stare sul giornale perché non ha alcuna rilevanza penale. Quindi non doveva stare neppure tra gli atti processuali. E mi sono ancor più sorpreso che, non essendoci, fosse stata diffusa. Per questo è necessario fare la massima chiarezza" ha spiegato il rappresentante del governo in un'intervista a Repubblica.

"Chi si trova una conversazione del genere tra le mani, è difficile che dica di no" ha ammesso il Ministro riferendosi ai giornalisti, aggiungendo: "Il problema è evitare le fughe. Intervenire sulla pubblicazione diventa complicato nell'epoca di internet". "La Costituzione autorizza a entrare nella corrispondenza personale in funzione di finalità previste dalla legge, non per dare valutazioni morali o fare analisi socio- culturali. Le intercettazioni servono per fare i processi, i processi per accertare dei fatti" ha sottolineato poi Orlando.

Per questo non è escluso che lo stesso Orlando invii gli ispettori nelle Procure che indagano sul caso Consip.  "Quando si ravvisa una possibile irregolarità il primo passo è l'avvio degli accertamenti preliminari. Qualora dimostrassero elementi concreti si prosegue con l'invio degli ispettori. L'eventuale azione disciplinare è all'esito del loro lavoro. È molto probabile che in alcune di queste vicende gli accertamenti preliminari porteranno alle fasi successive" ha affermato infatti il Ministro.

"Nella nuova legge, su cui ho lavorato tre anni, noi non limitiamo in alcun modo l'utilizzo delle intercettazioni come strumento di indagine, ma mettiamo paletti più stringenti per evitare la diffusione di conversazioni che non hanno rilevanza penale e in generale per evitare fughe di notizie che possono perfino pregiudicare le indagini" ha precisato Orlando, che dopo il no di Renzi alla fiducia sul testo, replica: "Mi auguro che ora tutto il Pd si convinca del fatto che c'è una contraddizione tra il denunciare l'utilizzo improprio delle intercettazioni e tenere ferma una legge che affronta il tema per più di tre anni"

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