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Intercettazioni, Grasso: “No ai limiti, mezzo di indagine indispensabile”

Il Presidente del Senato: “Le intercettazioni, lo dico da sempre, sono un mezzo di indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato”.
A cura di Davide Falcioni
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Pietro Grasso, presidente del Senato, si schiera a favore delle registrazioni tra privati: nei giorni in cui è in discussione un emendamento al ddl sulla giustizia che vorrebbe renderle illegali la seconda più alta carica dello Stato ricorda come sia "da sempre ritenuta legittima dalla Corte di Cassazione" e come sia da considerare "strumento di grande utilità per le indagini su reati molto gravi, come le estorsioni, la corruzione, lo stalking". Grasso l'ha dichiarato durante la cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare, dicendosi anche favorevole all'emendamento voluto dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando per evitare il carcere ai giornalisti. "Le intercettazioni, lo dico da sempre, sono un mezzo di indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato" ha affermato Grasso, "quanto alla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni – ha aggiunto – occorre conciliare diversi principi democratici: la segretezza delle indagini, la riservatezza della vita privata, il diritto all'informazione. In questa materia esistono già diverse norme, evidentemente non sempre rispettate, quindi si potrebbe regolare meglio la gestione delle intercettazioni, ad esempio attraverso un'udienza filtro che mantenga solo quelle utili al processo".

Il Presidente del Senato ha continuato: "Ho appreso con piacere che, a seguito delle dichiarazioni del ministro della Giustizia Andrea Orlando, sia stato presentato un emendamento per evitare di ledere il diritto di cronaca. Più in generale, credo che su questo tema sia determinante la deontologia degli operatori professionali che vengono a conoscenza del contenuto delle intercettazioni: magistrati, personale amministrativo, polizia giudiziaria, avvocati, giornalisti. Va sottolineato che in molti casi la diffusione illecita del contenuto di intercettazioni è dovuta alla slealtà di pubblici ufficiali, che devono essere perseguiti con la massima determinazione per rivelazione di segreto d'ufficio. Sul tema della libertà di stampa e della tutela dei giornalisti – ha proseguito Grasso -, ho ribadito la necessità di compiere decisivi passi in campo legislativo per adeguare il nostro impianto normativo a quello europeo. Urgenza alla quale il Parlamento deve immediatamente rispondere, approvando al più presto il disegno di legge sulla diffamazione, la cui gestazione è stata finora troppo lunga e complicata".

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