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Intercettazione su Borsellino, il governatore Crocetta si autosospende

Rosario Crocetta, governatore della Sicilia, ha deciso di autosospendersi sull’onda delle polemiche per l’intercettazione della telefonata col suo medico Matteo Tutino.
A cura di Susanna Picone
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“Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione”: è quanto ha annunciato all’Ansa il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sull'onda delle polemiche per l’intercettazione della telefonata col suo medico Matteo Tutino che parlando di Lucia Borsellino, figlia del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio, aveva detto: “Va fermata, va fatta fuori come suo padre”. Crocetta ha attribuito le sue funzioni al deputato del Pd, Baldo Gucciardi, entrato in giunta solo due giorni fa come assessore alla Salute proprio al posto della Borsellino. “Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell'intercettazione che riguarda Tutino”, ha detto il governatore siciliano. Per quanto riguarda eventuali dimissioni, Crocetta ha affermato: “Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti”. “Non sono legato alla poltrona, ribadisco la mia estraneità a questa vicenda. Ma quanto sta accadendo è più grave di un attentato fisico. Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano. Ma di questa vicenda sono solo una vittima”, ha continuato Crocetta.

Guerini: “Ribrezzo per silenzi” – Sull’intercettazione è intervenuto tra gli altri il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, che ha invitato Crocetta a chiarire: “Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo”, così Guerini parlando di “responsabilità politica” di Crocetta. “Chiarisca, anche se il tutto appare purtroppo abbastanza chiaro”, ha continuato esprimendo a nome del Pd “la nostra vicinanza e la nostra amicizia a Lucia Borsellino”.

Lucia Borsellino: “Senso di vergogna per loro” – “Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro”, così Lucia Borsellino ha commentato all’Ansa la frase shock pronunciata dal medico Tutino, primario dell'ospedale palermitano Villa Sofia arrestato nei giorni scorsi. All'altro capo del telefono c'era, appunto, il governatore della Sicilia, suo paziente. “Non ho sentito la frase su Lucia, forse c'era zona d'ombra, non so spiegarlo; tant'è che io al telefono non replico. Ora mi sento male. Se avessi sentito quella frase, non so… avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati. Non so… sono sconvolto. Provo un orrore profondo”, le parole di Crocetta dopo che è stato diffuso il contenuto dell’intercettazione.

Da Mattarella solidarietà a Lucia Borsellino – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende, ha telefonato questa mattina Lucia Borsellino per esprimerle tutta la sua solidarietà. Il presidente è previsto sabato a Palermo in occasione della cerimonia dell'Anm di commemorazione del giudice Paolo Borsellino e della veglia serale di solidarietà. “Fai arrivare a Rosario Crocetta il tuo messaggio con #CrocettaDimettiti su Twitter”, questo intanto l’appello lanciato da Beppe Grillo dal suo blog dove ha pubblicato un intervento dell'ex capogruppo M5S all'Ars Giancarlo Cancelleri che non usa mezzi termini: “La memoria di Paolo Borsellino infangata, deturpata, derisa, calpestata. Crocetta ha oltrepassato ogni limite di indecenza”.

La figlia di Boris Giuliano chiede le dimissioni di Crocetta – Tra i tanti che in queste ore stanno chiedendo le dimissioni di Crocetta c’è anche Selima Giuliano, figlia del capo della squadra mobile ucciso a Palermo nel 1979. “Vorrei – ha scritto in un post su Facebook – che in una terra dove persone hanno perso la vita per lo Stato, uscisse fuori la società civile. Il 19 luglio, giorno dell'anniversario della strage di Via D'Amelio, ognuno metta un lenzuolo bianco appeso al proprio balcone chiedendo a Crocetta di dimettersi”.

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