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Inps, ecco il piano rivoluzionario di Boeri: “Pensioni in anticipo, ma più leggere”

In un’intervista al Corriere della Sera l’economista bocconiano suggerisce al Parlamento una nuova rivoluzione del sistema previdenziale e poi aggiunge: “Contro la povertà va introdotto il reddito minimo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Per decidere cosa fare del proprio futuro, un lavoratore dovrebbe conoscere la sua storia contributiva, quando e con quanto potrà andare in pensione. Lo afferma il presidente dell'Inps, Tito Boeri, in una intervista al Corriere della Sera. L’economista bocconiano, voluto da Renzi alla guida dell’Istituto di previdenza dice che il sistema pensionistico italiano deve essere cambiato. Boeri riflette sulla introduzione di “forme di flessibilità” sul fronte della previdenza, “usando il calcolo contributivo”. Detto in parole più semplici: dare la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro, ma con pensioni proporzionalmente più leggere. E in tal senso invita il Parlamento a contribuire a questo cambiamento: "Le decisioni spettano alla politica, noi possiamo solo essere propositivi".

Pensioni in anticipo, ma più leggere

Boeri si trova d’accordo con il ministro dell’economia Poletti e l'ex ministro Sacconi (oltre ai sindacati) che vorrebbero reintrodurre una flessibilità sull'età per l'uscita dal lavoro. "Da un lato ci sono gli ammortizzatori sociali che però aiutano anche chi magari non ha bisogno, bisogna agire sulle situazioni non protette e spendere meglio il denaro pubblico – dice il presidente dell’Inps-. Bisogna prevedere un reddito minimo per contrastare la povertà e introdurre forme di flessibilità per accedere alla pensione". Non senza un costo, sia chiaro. E a tal proposito Boeri pensa ad una forma di scalabilità dell'assegno. Quindi pensioni più ridotte a fronte di un'età "giovane". Il problema vero, dice ancora Boeri, è l'Unione Europea: "Bisogna convincere la Commissione perché purtroppo i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale anziché sul medio-lungo periodo. Per l'Ue se si consentono i pensionamenti anticipati risalta solo l’aumento immediato della spesa ma non il fatto che poi si risparmierà perché l’importo della pensione sarà più basso. Bisogna battersi in Europa per arrivare a una valutazione intertemporale del bilancio".

Il taglio alle pensioni d'oro

Altro capitolo è quello sulle cosiddette ‘pensioni d’oro’. Boeri ha sostenuto l’opportunità e la praticabilità di un ricalcolo con il contributivo delle pensioni in pagamento e un contributo sugli assegni più elevati per ricavare circa 4 miliardi che potrebbero andare alle pensioni più basse. Ora come la vede?  "Faremo un'operazione trasparenza: uno studio per categorie mettendo a confronto l’importo delle pensioni in pagamento con quello che si ottiene dal ricalcolo col metodo contributivo. Sulla base di questi dati potremo formulare proposte d’intervento" dice nell’intervista al Corsera.

Operazione busta arancione

Ma la priorità per Boeri è la trasparenza. Si partirà dall"operazione busta arancione' con cui il lavoratore potrà conoscere la sua situazione contributiva: conto contributivo e stima della pensione . “La manderemo solo ai lavoratori senza una connessione Internet. Per gli altri, ci sarà un ‘pin’ col quale accedere attraverso il sito Inps al proprio conto e simulare la pensione futura, secondo diversi scenari di carriera e di crescita dell’economia”, spiega il numero uno dell’Inps. Nel 2015 la novità riguarderà tutti i dipendenti del settore privato, "nel 2016 – aggiunge – dovrebbe essere possibile anche per i parasubordinati". Più, tempo ci vorrà, invece, per i dipendenti pubblici visto che è più complicato ricostruire i loro versamenti.

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