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Inps: diminuiscono i contratti di lavoro a tempo indeterminato

I dati sono relativi al primo semestre 2016: il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti è positivo per oltre mezzo milione di posizioni. Ma con il calo della decontribuzione ci sono 326mila assunzioni indeterminate in meno del 2015.
A cura di Biagio Chiariello
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 Nel primo semestre del 2016 sono stati stipulati 845.392 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni di rapporti a termine e di apprendistato) mentre le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato sono state 770.890 con un saldo positivo di 74.502 unità. Tuttavia il dato è peggiore dell’84% rispetto al saldo positivo di 468.186 contratti stabili dei primi sei mesi del 2015. Il nuovo rapporto dell’Osservatorio sul precariato dell’INPS, in altre parole, dice che calcolando le cessazioni e i nuovi contratti (comprese le trasformazioni) il saldo è positivo per 74mila contratti, ma registra un -84% rispetto allo scorso anno.

Analizzando, invece, la dinamica dei flussi, l'Inps ha fatto presente come, complessivamente, le assunzioni, nel periodo gennaio-giugno 2016, siano risultate esssere 2.572.000, con una riduzione di 302 mila unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-10,5%). L'istituto segnala che il calo "è da ricondurre al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui le assunzioni potevano beneficiare dell'abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni".

Nel dettaglio, i nuovi rapporti di lavoro a tutele crescenti a tempo indeterminato nei primi sei mesi del 2016 sono stati 650.637 (erano stati 977.036 nell'analogo periodo del 2015 e 700.788 nel 2014) mentre le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine sono state 150.556 (238.835 nei primi 6 mesi del 2015 e 187.315 nell'analogo periodo del 2014) e le trasformazioni dei rapporti di apprendista sono state 44.199 (41.338 nel primo semestre 2015 e 36.456 nel 2014).

L’Inps fa poi sapere che  periodo gennaio-giugno 2016 sono stati venduti 69,9 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al primo semestre 2015, pari al + 40,1%.

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