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Ingroia si candida a premier con la lista “Rivoluzione Civile” e attacca Grasso

Il magistrato ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni politiche 2013 con una lista civica promossa dal movimento “Io ci sto”.
A cura di Antonio Palma
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Antonio Ingroia ha ufficializzato questa matitina in una conferenza stampa la sua candidatura alle elezioni politiche 2013 come già preannunciato nei giorni scorsi. "Ci siamo, quando ho iniziato come magistrato non avrei mai immaginato di continuare qui la mia battaglia per la giustizia e la legalità, ma non siamo in un Paese normale, siamo in un'emergenza democratica dovuta allo strapotere dei sistemi criminali e alle insufficienze e alle inadeguatezza della politica", con questa frase Ingroia ha aperto la conferenza stampa alla presenza anche De Magistris e Orlando. Il magistrato palermitano sarà candidato premier per la lista "Rivoluzione Civile" promossa dal movimento "Io ci sto" che avrà un proprio simbolo con il nome del magistrato.  "E' venuto il momento della responsabilità politica, alla società civile e alla buona politica dico grazie perche hanno fatto un passo avanti" ha annunciato Ingroia che però ha chiarito di non volersi presentare come un salvatore della patria ma come "uno dei tanti cittadini che si mettono in gioco e rischiano”. A questo punto restano da scogliere solo i nodi delle alleanze ma Ingroia su questo è stato vago chiarendo solo che quella varata è una "vera lista nuova, una vera lista civica, perché le nostre liste sono ancora un cantiere aperto alle parti più nobili della società civile".

Durante la conferenza stampa però non sono mancate le polemiche nei confronti degli altri partiti e dei leader politici, a cominciare da Berlusconi e Mario Monti e passando per il Pd. “Non abbiamo preclusioni verso nessuno tranne Berlusconi e Monti” ha spiegato Ingroia non risparmiando però dure frecciate a i Democratici e a Bersani. Il Partito democratico "ha perso la sua coerenza, perché la linea contraddittoria di Bersani che ha appoggiato Monti, ha dimenticato la storia di LaTorre, ha ignorato i miei appelli per una politica antimafia nuova” ha attaccato Ingroia rivelando di aver chiamato il segretario Pd ma che questo "si sente un padreterno”. Infine l'affondo anche contro la candidatura di un ormai ex collega, il Procuratore antimafia Piero Grasso. “Il Pd candida Grasso che fu scelto da Berlusconi come procuratore antimafia in virtù di una legge del governo Berlusconi che escludeva dal concorso Caselli. E Grasso premiò Berlusconi per la lotta alla mafia di quel governo. Bersani così non va" ha attaccato ancora Ingroia.

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