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Infrastrutture Lombarde, respinta richiesta di patteggiamento di Rognoni

Colpo di scena nel processo sulle tangenti per l’Expo del 2015. L’ex amministratore delegato della società controllata dalla Regione è imputato nell’indagine su presunte gare d’appalto truccate.
A cura di B. C.
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Il gip Giuseppe Vanore ha respinto la richiesta di patteggiamento concordata per l’ex dg di Ilspa, Antonio Giulio Rognoni su presunte gare truccate di Infrastrutture Lombarde. Oltre a Rognoni, il giudice ha respinto anche le richieste di patteggiamento dell’ex capufficio gare, Pierpaolo Perez (due anni e otto mesi) e dell’avvocato Fabrizio Magrì (10 mesi con pena sospesa e la confisca di 840 mila euro). E’ stata invece accolta la richiesta dell’ex direttore amministrativo della società, Maurizio Malandra, che ha così patteggiato la pena (sospesa) a un anno e otto mesi.  Le accuse a vario titolo nei loro confronti  sono associazione per delinquere, turbativa d'asta, truffa e falso: sarebbero state gestite in maniera anomale una serie di gare, tra cui anche una da 210 milioni di euro per l'ospedale San Gerardo di Monza e quelle di assistenza legale e tecnica-amministrativa per lavori legati ad Expo.

L'inchiesta su Infrastrutture Lombarde

L’inchiesta, legata alla manipolazione dei contratti stipulati con i legali “di riferimento” che dovevano sostenere Infrastrutture Lombarde per compilare le gare di appalto di Expo, si era aperta un anno fa facendo finire in manette l’a.d. della società, interamente controllata dalla Regione e responsabile di tutti gli appalti pubblici per le infrastrutture regionali. Con lui, agli arresti anche il vice Pierpaolo Perez e una serie di avvocati, tra cui Fabrizio Magrì. Il processo si era poi trasformato in una disputa tra Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo che lo aveva avviato, finendo per essere coordinato dal solo procuratore capo e convergendo nella cosiddetta “area omogenea di Expo”, che proprio l’altro ieri è stata bocciata dal consiglio giudiziario lombardo.

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