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Influenza, picco previsto a gennaio: italiani si vaccinano sempre meno

Secondo l’Istituto superiore di sanità se il numero di vaccinati non aumenterà a breve tra gennaio e febbraio mezza Italia si ritroverà a letto con l’influenza.
A cura di Susanna Picone
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Lo scorso anno, complice la preoccupazione causata dal ritiro di alcuni lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, vi è stato un calo delle vaccinazioni notevole e anche quest’anno la tendenza degli italiani sembrerebbe quella a evitare il vaccino contro l’influenza stagionale. Per il momento il clima mite che ancora sta caratterizzando le giornate in gran parte del Paese ha rallentato l’influenza ma – è questo l’allarme lanciato dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) – se la fuga dai vaccini proseguirà di questo passo tra gennaio e febbraio mezza Italia sarà ko. Nei prossimi due mesi, infatti, l’influenza raggiungerà il suo picco. Questo, dunque, è il momento migliore per vaccinarsi dato che il vaccino impiega 15 giorni per fare effetto.

Si vaccinano meno anche gli anziani – La cosa più grave secondo gli esperti è che si vaccinano sempre meno quelli che ne avrebbero più bisogno, come ad esempio gli anziani, che dal 68,3% di immunizzati nel 2006 sono crollati al 48,6% lo scorso anno. Oltre che agli anziani Claudio Cricelli, presidente della Simg, la Società italiana di medicina generale, consiglia il vaccino anche ai bambini “perché non avendo visto prima il virus le loro difese immunitarie non si attivano, rendendoli più vulnerabili”.

La ministra della Salute: “I vaccini ci salvano la vita” – “Abbiamo veramente necessità di una grande campagna di informazione sui vaccini e che sia una campagna di sensibilizzazione che ci faccia comprendere che alla gente che non bisogna avere paura di vaccinarsi, anzi, i vaccini ci salvano la vita. Purtroppo, lo scorso anno il calo delle vaccinazioni antinfluenzali ha fatto registrare un aumento di decessi tra le persone più fragili e anziani”, ha commentato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine dell'inaugurazione del nuovo pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia (dove lei stessa si è vaccinata). Per Lorenzin quella dei vaccini è una questione seria “che va affrontata sia per le persone a rischio per la vaccinazione antinfluenzale ma, soprattutto, per le vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie per quanto riguarda i bambini”.

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