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Influenza: oltre 2,6 milioni di casi in Italia, picco di quelli gravi

L’epidemia influenzale quest’anno sta crescendo rapidamente soprattutto con un incremento di casi gravi in cui è richiesto il ricovero ospedaliero.
A cura di Antonio Palma
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Secondo gli esperti il picco deve ancora arrivare, ma il numero di italiani costretti a letto dal virus dell’influenza è sempre più alto, con un aumento considerevole di casi gravi. Secondo i dati dell’istituto superiore di sanità, infatti, l'influenza quest'anno ha già colpito oltre 2,6 milioni di italiani, ma a preoccupare è la situazione nei pronto soccorso, dove si registra un notevole aumento dei casi gravi. In alcuni ospedali in effetti i pazienti in condizioni critiche sono addirittura raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ormai i posti sono esauriti e i malati curati su barelle. A lanciare l'allarme è il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Alfonso Cibinel, che definisce la situazione "preoccupante". "la differenza più significativa è appunto l'aumento assoluto dei casi più gravi, i codici rossi infatti sono aumentati fino al 100%, i codici gialli fino al 25% ed i casi di polmonite, diretta conseguenza o complicanza dell'influenza, sono aumentati dal 3% al 10%, con pari aumento dei casi che richiedono respirazione artificiale" ha spiegato Cinibel.

Pronto soccorso in difficoltà

Questa situazione è dovuta in parte "alla ridotta copertura vaccinale registratasi quest'anno, e in parte dipendente dalle caratteristiche proprie dei virus e anche dalla coesistenza di virus diversi; sono stati infatti registrati casi gravi sia da influenza a-h1n1, sia da altri ceppi di influenza a come h3n2 e da ceppi di influenza b". Per questo "i pronto soccorso, soprattutto quelli delle grandi città, sono in serissima difficoltà perché non riescono a indirizzare i pazienti più gravi nei reparti per il ricovero" ha avvertito l'esperto sottolineando però che "la causa non sono tanto gli accessi impropri quanto appunto la riduzione a monte del numero dei posti letto ospedalieri".

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