Infermiere psicopatico avvelena 22 pazienti e ne uccide due
Per anni ha esercitato regolarmente la professione di infermiere nell'ospedale britannico di Stepping Hill a Stockport, vicino a Manchester, ma nessuno si era mai accorto che prendeva di mira i pazienti avvelenandoli con iniezioni letali. Lui è il 49enne Victorino Chua, infermiere di origine filippina riconosciuto colpevole di almeno due omicidi e 22 lesioni personali gravi avvenuti nell'ospedale e per questo soprannominato dalla stampa locale "l'angelo della morte". Secondo le accuse l'uomo avrebbe iniettato overdose di insulina a diversi pazienti tra il 2011 e il 2012 provocando il decesso di almeno due persone. Non solo, il 39enne avrebbe falsificato numerose cartelle cliniche per somministrare insulina a persone che non ne avevano alcun bisogno con dosi doppie o triple rispetto al quantitativo previsto per anziani con patologie complesse. Nemmeno il processo però è riuscito a stabilire i motivi reali di questi gesti tranne il fatto che l'infermiere è affetto da "frustrazioni personali" non meglio identificate.
Nel Regno Unito ora è polemica sui metodi di reclutamento di infermieri stranieri. Dagli accertamenti è emerso infatti che la documentazione dell'infermiere killer non era mai stata accuratamente controllata e spesso era incompleta o rappresentata da fogli fotocopiati. Durante il processo inoltre si è scoperto che l'uomo si è diplomato nel suo Paese in una scuola poi chiusa per i suoi standard molto bassi e infine che era stato cacciato dal precedente lavoro per furto. In Gran Bretagna però nessuno lo sapeva perché nessuno aveva controllato i precedenti impieghi dell'uomo. Per questo gli investigatori ora temono che Chua potrebbe aver causato la morte di altri pazienti anche nelle Filippine.