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Infermiera arrestata a Piombino si difende: “Io capro espiatorio, non sono un killer”

L’infermiera Fausta Bonino è accusata di aver provocato la morte di 13 pazienti. Nell’inchiesta è emerso che al figlio di una paziente, che ha sporto denuncia, prima di allontanarlo mentre somministrava l’eparina alla madre, aveva detto: “Così almeno dorme”.
A cura di Susanna Picone
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Bimbo muore dopo iniezione

Fausta Bonino, infermiera di 55 anni arrestata ieri con l’accusa di omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà di 13 pazienti ricoverati nell'ospedale di Piombino, dal carcere avrebbe tentato di difendersi: “Non sono un killer ma un capro espiatorio per morti inspiegabili”, avrebbe detto al suo avvocato, convinta che riuscirà a dimostrare la sua innocenza. Secondo l’accusa l’infermiera avrebbe praticato iniezioni letali, non per fini terapeutici, del farmaco anticoagulante “Eparina” che in alcuni casi avrebbe provocato la morte dei degenti. I pazienti deceduti sono uomini e donne di età fra i 61 e gli 88 anni. I 13 casi sono stati registrati tra il 2014 e il 2015. Fausta Bonino, originaria di Savona da una famiglia piemontese, era in Toscana dall'inizio degli anni '80, è sposata e ha due figli e da circa 20 anni lavorava nel reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Piombino. È stata arrestata all'aeroporto di Pisa mentre rientrava da una vacanza. In una conferenza stampa il Nas ha spiegato che soffre di depressione e che è stata in cura da uno specialista. Tra le aggravanti che il gip di Livorno evidenzia nell'ordinanza di arresto, oltre alla crudeltà, la violazione dei doveri di chi esercita pubblico servizio e l'aver approfittato di circostanze in cui le vittime erano in difficoltà.

La denuncia e le intercettazioni – È stata la denuncia del figlio di una delle vittime a dare una svolta alle indagini: dopo la morte della mamma l'uomo ha presentato un reclamo nel quale descriveva di aver assistito il giorno del decesso alla iniezione nel braccio della madre di un liquido trasparente da parte di un'infermiera che poi ha riconosciuto nella Bonino. In quella occasione l’infermiera al figlio della paziente avrebbe detto: “Almeno così dorme”. La donna è poi morta poco più di un’ora dopo. In alcune intercettazioni sono poi emerse delle conversazioni con colleghe infermiere, in cui Fausta Bonino sembrava voler depistare le indagini, cercando pretesti per autoescludersi e suggerendo che il responsabile dei decessi potesse essere un estraneo che aveva le chiavi ed entrava nel reparto di nascosto. In un'altra intercettazione invece si sente dire: “Vedrai mi fregano, domani mi mandano in galera”. E poi ancora: “Cremano una donna morta? meglio per noi”.

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