India, infermiera stuprata nel 1973 muore dopo 42 anni di coma

E' morta – dopo un coma di 42 anni – Aruna Shanbaug: infermiera presso l'ospedale di Mumbai, venne violentata mentre stava lavorando nella struttura sanitaria nell'ormai lontano 1973. La donna, deceduta all'età di 67 anni, venne stuprata e quindi strangolata da un suo collega. Le condizioni di Aruna Shanbaug sono precipitate a causa di una polmonite, stando a quanto reso noto da Pravin Bangar, sovrintendente medico al King Edward Memorial Hospital di Mumbai.

Aruna venne aggredita da un giovane inserviente dell'ospedale la notte del 27 novembre 1973 mentre si stava cambiando i vestiti in uno spogliatoio dell'ospedale: l'uomo le strinse una catena di metallo intorno al collo bloccandole la respirazione per lunghi minuti durante i quali abusò di lei. L'interruzione dell'afflusso di ossigeno al cervello dell'infermiera le procurò danni cerebrali gravissimi e il conseguente stato vegetativo. Nel 2011 una carissima amica dell'infermiera – la giornalista Pinki Virani – decise di chiedere l'autorizzazione per praticarle l'eutanasia. La richiesta venne respinta dai giudici della Corte Suprema, che motivarono la loro decisione spiegando che Aruna "era accudita amorevolmente dalle colleghe infermiere del suo ospedale e che loro non volevano farla morire". Secondo i media indiano, nessun altro malato al mondo è stato per così tanti anni in stato comatoso.

L'uomo che violentò Aruna sarebbe stato fermato e condannato con le accuse di aggressione e rapina, mentre gli abusi sessuali sono stati stranamente "ignorati" dai magistrati: in questo modo lo stupratore ha trascorso in carcere un periodo piuttosto breve della sua vita, finché non è uscito ed è tornato a lavorare in ospedale. Il caso di Aruna Shanbaug ha fatto molto discutere in India, dove ne sono stati tratti libri, film e sceneggiati televisivi seguiti da milioni di persone.