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India: donna violentata denuncia i suoi aguzzini. Poliziotto chiede sesso in cambio del loro arresto

L’incredibile vicenda è venuta alla luce dopo che la donna ha raccontato ai giornalisti quello che ha dovuto subire: ricatti sessuali in cambio dell’aresto dei suoi aguzzini.
A cura di D. F.
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Avrebbe avuto diritto a vedere i suoi aguzzini in carcere. Gli uomini che l'avevano violentata costringendola a vivere nella paura invece sono ancora a piede libero e come se non bastasse un poliziotto le ha chiesto favori sessuali in cambio del loro arresto. Nonostante ciò lei, 37 anni, non si è arresa e ora ha denunciato quello che ha dovuto sopportare negli ultimi mesi, consegnando le prove ai giornalisti del "Times of India" che adesso stanno sollevando il caso suscitando scandalo in tutto il Paese.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso 21 febbraio, quando la donna stava rincasando a Rampur, nell'Uttar Pradesh: dopo aver incontrato alcuni parenti  ha accettato il passaggio in auto di due uomini, Ameer Ahmad, 55 anni, e Sattar Ahmad, 45. Arrivati a casa, i due si sono accorti che la donna era sola e l'hanno violentataper poi scappare. La vittima ha immediatamente denunciato il fatto alla stazione di polizia, segnalando quello che era accaduto all'agente Jai Prakash Singh. Da quel momento per lei è iniziato un calvario nel calvario: mentre temeva la vendetta dei suoi stupratori, doveva anche fronteggiare le avance dell'agente che l'aveva minacciata: non avrebbe mosso un dito se lei non avesse "soddisfatto i suoi desideri". Per mesi il poliziotto ha continuato a inviarle messaggi e a chiamarla chiedendole incontri privati, ai quali la donna non si è mai presentata: quando gli ha chiesto di fare semplicemente il suo dovere, l'agente ha fatto in modo che il caso venisse chiuso. Frustrata e umiliata la donna si è presentata nuovamente alla stazione di polizia per incontrare Singh e ha registrato tutto quello che lui le diceva.

"Ogni volta che mi avvicinavo a lui mi diceva sempre la stessa cosa: per far arrestare i miei stupratori dovevo prima fare sesso con lui e soddisfare i suoi desideri. Non faceva altro che chiedermi i dettagli sconcertanti dello stupro e poi ricominciava con le richieste. Quindici giorni fa, all'ennesimo rifiuto, ha chiuso il caso, così io ho deciso di registrare un nostro incontro e consegnarlo al capo della polizia".

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