India, condannati a morte tre uomini autori di due stupri
Un tribunale indiano ha emesso una sentenza di condanna a morte per impiccagione nei confronti di tre uomini: la pena verrà eseguita grazie a una recente legge approvata dal Parlamento che prevede la pena capitale per coloro che sono stati ripetutamente condannati per stupro. I tre sono stati ritenuti colpevoli delle violenze sessuali ai danni di una reporter a Mumbai, lo scorso anno. Non solo: erano anche tra i cinque condannati all'ergastolo il mese scorso per un analogo episodio di violenza verso una donna. Di fatto, saranno i primi ai quali lo Stato indiano applicherà la nuova norma.
Il giudice del Tribunale di Mumbai Shalini Phansalkar Joshinel comunicare stamattina la sentenza ha dichiarato: "da ora in poi ci sarà tolleranza zero nei confronti degli autori di violenze sessuali. Con questa condanna intendiamo dare un messaggio chiaro alla società indiana". Gli episodi contestati ai tre indiani risalgono allo scorso anno, ma i processi si sono svolti in tempi rapidissimi e nel giro di pochi mesi si è arrivati alla sentenza definitiva
L'introduzione della pena di morte nei confronti di chi compie ripetutamente violenze sessuali non ha sembrato, per il momento, avere un effetto sufficientemente deterrente. Quotidianamente infatti si apprendono notizie di molestie e due giorni fa a farne le spese è stata una cittadina italiana, dipendente di una multinazionale, che è stata aggredita a Kashid da due sconosciuti di 25 e 17 anni. Il console generale di Mumbai Ugo Ciarlatani ha raccontato che uno dei due "le ha messo le mani addosso e, dopo averla gettata a terra, ha tentato di strapparle i vestiti”. Fortunatamente le urla della donna hanno attirato l'attenzione di altre persone che hanno scongiurato il peggio, facendo fuggire i due molestatori.