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India, 18enne arsa viva per aver resistito alla violenza e 17enne avvelenata dallo zio stupratore

Violenze aberranti continuano a scuotere la società indiana. La polizia cerca il piromane mentre ha arrestato l’avvelenatore.
A cura di G. L.
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Proteste contro gli stupri in India (archivio)
Proteste contro gli stupri in India (archivio)

Sempre più lunga la lista delle donne vittima di brutali violenze uccise dai propri stupratori in India. Una ragazza di appena 18 anni è stata bruciata viva nello stato federale dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India. Secondo le ricostruzioni basate sulle informazioni rese disponibili dalle autorità, la giovane sarebbe stata assalita sessualmente e uccisa dal proprio vicino di casa Hariom, attualmente ricercato dalla polizia dopo essere fuggito dalla sua abitazione.

L’uomo avrebbe convinto la donna a lasciarlo entrare in casa con il pretesto di dover caricare la batteria del telefono e sostenendo di non essere in grado di farlo a casa sua. Chiusa la porta, il vicino avrebbe iniziato a palpeggiarla portando la donna ad urlare in cerca di aiuto. Per questo l’uomo le avrebbe gettato addosso del cherosene e le avrebbe dato fuoco.  A nulla è servita la corsa in ospedale: la 18enne è morta lunedì 26 giugno a causa delle ferite riportate. Il tutto sarebbe avvenuto nel distretto di Bareilly, oltre 200 chilometri a est di Nuova Delhi.

Stesso giorno, altra violenza

Un altro incidente non meno brutale ha avuto luogo nello stato di Haryana, sempre nel nord ma circa 150 chilometri a ovest della capitale. Poco prima di esalare il suo ultimo respiro, una ragazza di 17 anni ha confessato alla polizia che lo zio con cui aveva vissuto per 10 anni l’aveva violentata più volte da febbraio a giugno, l’ultima volta sabato 24 giugno, evento in seguito al quale l’aveva costretta ad ingerire una sostanza velenosa.

La ragazza era riuscita a recarsi in ospedale domenica ed era morta lo stesso giorno nella struttura medica. Quando la polizia si è recata a casa della vittima per arrestare lo zio, padre di quattro figli, l’uomo ha provato ad uccidersi ingerendo lo stesso veleno ed è stato per questo portato immediatamente all’ospedale, dove si trova adesso in condizioni stabili. Appena dimesso dalla struttura, dovrà difendersi dalle accuse gravissime della nipote defunta.

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