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Indagato per aver ucciso rapinatore, Stacchio chiede risarcimento di 300mila euro al ladro

Il benzinaio di Ponte di Nanto dopo essere stato scagionato si è costituito parte civile nel processo a carico dell’altro rapinatore: “Soldi destinati alle vittime della criminalità”
A cura di Antonio Palma
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Finì nel registro degli indagati per eccesso di legittima difesa dopo aver sventato una rapina ad una gioielleria e Ponte di Nanto, in Veneto, sparando e uccidendo uno dei malviventi. Ora il benzinaio Graziano Stacchio per la stessa vicenda ha deciso di chiedere un risarcimento danni all'altro ladro della banda costituendosi parte civile bel processo a carico dell'uomo. Come stabilito dalle indagini dei carabinieri, infatti, quel 3 febbraio del 2015 nella cittadina in provincia di Vicenza insieme al rapinatore Albano Cassola, nomade trevigiano 41enne ucciso dal benzinaio, vi era anche il giostraio veneziano di 52 anni Oriano Derlesi, arrestato lo scorso luglio dai militari dell'Arma e ora a processo.

A incastrare il 52enne il dna trovato dalla scientifica dentro la vettura che si era schiantata sul ponte di Nanto, quando Cassol aveva perso i sensi dopo la sparatoria, corrispondente al suo. Cassol infatti fu colpito da Stacchio ad un gamba durante il conflitto a fuoco e riuscì a scappare col complice, ma il proiettile gli aveva reciso l'arteria femorale e l'uomo morì dissanguato. La mossa di Stacchio arriva a pochi giorni dalla decisione della Procura di Vicenza di chiedere l‘archiviazione del procedimento penale a suo carico per l'episodio di Ponte di Nanto.

Risarcimento alle vittime della criminalità

Insieme a Graziano Stacchio nel procedimento giudiziario si è costituito parte civile anche Robertino Zancan, titolare dell'omonima gioielleria presa di mira dal banda di rapinatori e da allora chiusa. La mossa messa in atto dai due attraverso i loro legali, gli avvocati Marco Dal Ben e Lino Roetta, serve proprio a chiedere un risarcimento all'imputato per i danni subiti in seguito alla tentata rapina che dovrebbe aggirarsi intorno ai 300mila euro. Una somma che se concessa ed effettivamente pagata, come hanno fatto sapere gli interessati, verrebbe poi destinata a uno speciale fondo per le vittime della criminalità. In particolare l'idea di Stacchio e di Zancan è quella di creare un fondo per sostenere le spese legali di chi, come accaduto al benzinaio, finisce per essere indagato per eccesso colposo di legittima difesa in casi di furti e rapine.

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