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Incinta viene arrestata per “aggressione da droghe”: il bimbo positivo al test

Mallory Loyola, 26 enne di Madisonville, in Tennessee, è stato arrestata con l’accusa di aggressione. Sia lei che il suo bambino sono risultati positivi al test per la metamfetamina. E’ la prima donna su cui pende questo tipo di reato.
A cura di B. C.
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Una donna di 26 anni del Tennessee, Mallory Loyola, è stata arrestata con l’accusa di aver assunto droga durante la gravidanza. Si tratta del primo caso riconosciuto negli Stati Uniti, a seguito dell’approvazione delle nuove leggi che rendono illegale assumere droghe durante la gravidanza. Sia lei che il suo bambino, nato pochi giorni fa, sono risultati positivi al test per la metamfetamina. Come ricorda il Daily Mail, nel Tennessee dal mese di luglio una donna può essere “processata per aggressione per l'uso illegale di un farmaco narcotico durante la gravidanza”. “Io spero che questo caso possa rappresentare un segnale per altre donne incinte che hanno problemi di droga” ha detto Bill Bivens, sceriffo della Monroe County.

L'accusa di aggressione è un reato punibile fino a un anno di carcere. Se la Loyola dovesse essere condannata entrerà immediatamente in un programma di recupero che proseguirà anche dopo la venuta al mondo del suo bambino. Tuttavia il reato ha affrontato una frana di opposizione. Tuttavia il caso ha portato ad un’ondata di polemiche. L'American Civil Liberties Union of Tennessee dice che la nuova legge solleva “gravi preoccupazioni costituzionali concernenti la parità di trattamento", secondo ABC.  “E’ una legge pericolosa perché tratta le neo mamme afflitte da dipendenza come dei veri e propri criminali”, dice Thomas Castelli, direttore legale della ACLU Tennessee. "Focalizzando l'attenzione sulla punizione invece che sulla promozione di una gravidanza sana, lo Stato non fa altro che essere un deterrente per le donne che lottano contro l'alcol o la tossicodipendenza e necessitano invece di assistenza pre-natale”.

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