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Incinta, muore dopo il quinto aborto

Quattro giorni dopo la lieta notizia, Emma Draper è stata portata in ospedale con dolori lancinanti al petto ed è morta di trombosi in ospedale.
A cura di Daniela Caruso
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Emma Draper

Aveva 26 anni ed era disperata per il fatto che non aveva avuto ancora figli, dopo essersi sposata. Draper Emma, dopo cinque aborti, però, era riuscita a rimanere incinta dopo aver optato per la fecondazione in vitro. La giovane, proveniente da 

Dagenham in Essex, aveva cercato di avere un bambino per due anni con il marito Peter. Quattro giorni dopo la buona notizia, tuttavia, è stata portata in ospedale con dolori lancinanti al petto ed è morta di trombosi in ospedale. I test hanno rivelato che la morte della ragazza, che nella vita svolgeva la professione di personal shopper, è stata innescata da complicazioni derivate dai farmaci che prendeva per un pre-esistente malattia del sangue. La famiglia ha avviato un'azione legale contro i medici coinvolti.

La coppia aveva iniziato la fecondazione in vitro su raccomandazione di un medico presso l'ospedale St. Bart a Londra: la donna ha ricevuto un trasferimento di embrioni l'11 giugno. La coppia era al settimo cielo, quando ha avuto esito positivo dopo 14 giorni. Emma ha sofferto, per tutta la vita, della sindrome degli anti-fosfolipidi (APS), che rende il sangue incline a coagulazione. La sua famiglia sostiene che Emma non è mai stata messa in guardia delle complicanze che potevano scaturire dal trattamento. Il farmaco anticoagulante denominato Warfarin, che la donn assumeva, è noto per avere un effetto dannoso sul feto, nella sua fase di sviluppo. Pertanto, durante la gravidanza, la giovane ha assunto un altro farmaco a base di eparina. Tale medicina, però, non era efficace quanto il Warfarin.

Dopo il test di gravidanza con esito positivo, la signora Draper è stata ricoverata nel Papworth Hospital di Cambridge: la ragazza è entrata in coma, le sue gambe sono diventate blu e lei ha subìto un ictus. La macchina che la teneva in vita è stata staccata il 10 luglio 201o. L'inchiesta, partita nel febbraio 2011, ha stabilito che la combinazione della sindrome da anticorpi antifosfolipidi e l'IVF ha sviluppato in Emma la rarissima sindrome da antifosfolipidi catastrofica, che le è stata fatale.

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