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Inchiesta petrolio, la procura: “II clan voleva fare il salto di qualità”

Dalle carte dei magistrati di Potenza emergono nuovi dettagli sulla vicenda che negli ultimi giorni ha visto indagato anche il vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello. Quest’ultimo avrebbe perorato col ministro Delrio la riconferma dell’avvocato Cozzo a commissario del porto Augusta.
A cura di Biagio Chiariello
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Puntava davvero in alto il "quartierino" del petrolio individuato dall'inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza, che negli ultimi giorni ha visto l’iscrizione nel registro degli indagati anche del vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello . Il "clan" poteva contare su una "capacità organizzativa" in grado di "penetrare le diverse istituzioni anche ai più alti livelli". E' quanto emerge dagli atti di indagine della Procura di Potenza. "Si tratta di ‘interventi' – si legge ancora – concordati e adottati in maniera clandestina".

Lo Bello è ritenuto essere componente di un'associazione per delinquere insieme all'imprenditore Gianluca Gemelli (compagno dell'ex Ministra allo Sviluppo economico, Federica Guidi), al lobbista Nicola Colicchi e a Paolo Quinto (capo della segreteria della senatrice Pd Anna Finocchiaro). Ai danni di questi ultimi i magistrati potentini hanno intercettato varie telefonate dalle quali si evincerebbe la strategia del "clan", all'interno del quale Colicchi e Gemelli avrebbero rivestito il ruolo di "promotori, ideatori ed organizzatori", mentre Quinto e Lo Bello quello di "partecipanti".

 "Allora Gianluca, noi ne abbiamo parlato già… allora tu sai… io lo so come funzionano queste cose… c'è un momento in cui si muove il primo sassolino della discesa e allora se ne porta appresso un altro, poi se ne porta appresso un altro e pian piano diventa una valanga".

Gli investigatori evidenziano che Gemelli e Colicchi "nel valutare le ‘strategie' da portare avanti" durante le loro conversazioni, "ricorrevano sempre all'utilizzo del pronome personale ‘noi'". Infatti in un'altra conversazione tra Colicchi e Gemelli, i due dciono: "Se fossimo così bravi anche per noi avremmo fatto grandi cose! Che dire… Siamo degli altruisti… Altruglioni direi…".

 L’attenzione degli inquirenti si è concentrata per settimane sulla proroga dell'avvocato Alberto Cozzo a commissario straordinario del porto di Augusta (Siracusa); vicenda collegata in qualche modo alla concessione di un pontile nello stesso porto a cui il “clan”, e in particolare a Gemelli, era molto interessato. Lo Bello "ha ‘perorato' – annotano gli investigatori – la nomina di Cozzo", decisa dal Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Dalle intercettazioni inseriti negli atti si evince come l’operazione sia stata caratterizzata da diversi momenti, ma alla fine può essere considerata un vero e proprio "successo del quartierino”. Prima c'è la  tensione di Cozzo, che in un messaggio inviato a Gemelli manda a “fanculo Delrio". Dopo l'incontro con Delrio (che stava pensando a un candidato diverso) però, il "clan" capisce che le cose possono essersi girate a loro favore. Quindi Lo Bello dice Colicchi che il Ministro era rimasto "piacevolmente colpito" da Cozzo.

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