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Inchiesta Petrolio, Eni: cassa integrazione per 430 lavoratori del centro oli di Viggiano

La compagnia ha annunciato la sospensione dal lavoro a seguito del sequestro della magistratura in relazione all’inchiesta che ha portato il ministro Federica Guidi alle dimissioni e che in queste ore vede il Senato impegnato a discutere la mozione di sfiducia nei confronti del governo.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Eni ha comunicato ai sindacati di aver avviato le procedure che porteranno alla cassa integrazione ordinaria 430 lavoratori del centro oli che la compagnia ha a Viggiano (Potenza), bloccato dal 31 marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. La decisione è stata presa dall’azienda a seguito del sequestro ordinato dal gip di due vasche nel centro oli di Viggiano e di un pozzo di reiniezione a Montemurro (Potenza), nell'ambito delle indagini che hanno indirettamente portato alle dimissioni dell’ex ministro Guidi e che in queste ore vedono impegnato il Senato in una mozione di sfiducia nei confronti del Governo Renzi. La compagnia, dopo il provvedimento dell'autorità giudiziaria aveva deciso, lo scorso 31 marzo, di chiudere l'intero centro che aveva una produzione giornaliera di 75 mila barili di petrolio.

C’è da dire che sabato scorso il Tribunale del Riesame di Potenza ha respinto il ricorso dell’Eni finalizzato ad avere il dissequestro del Centro Olio. A questo punto la partita si sposta in Cassazione. I sindacati esprimono "forte preoccupazione" e temono anche per la sorte di altri lavoratori: "Giungono segnali negativi anche da alcune aziende dell'indotto, che danno lavoro a oltre 3mila persone", dichiarano Cgil, Cisl, Uil, Filtcem, Femca e Uiltec. I rappresentati lucani dei sindacati hanno anno auspicato "lo sblocco in tempi brevi degli impianti, a prescindere dal ricorso in Cassazione presentato dall'Eni". La raffineria Eni di Taranto, portata avanti dal greggio estratto a Viggiano che però ora non sta più arrivando attraverso l’oleodotto di collegamento, per adesso, assicurano fonti sindacali, non è coinvolta nel discorso degli ammortizzatori sociali.

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