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Consip, il Pm Woodcock e la giornalista Federica Sciarelli indagati per rivelazione di segreto

Il pm, titolare dell’inchiesta Consip prima del passaggio della stessa alla Procura di Roma per competenza, è indagato per violazione del segreto d’ufficio, in concorso con la giornalista Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto. Secondo l’accusa, ci sarebbe proprio il magistrato dietro la fuga di notizie che nel dicembre 2016 portò alla pubblicazione di atti secretati da parte del Fatto Quotidiano.
A cura di Charlotte Matteini
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Ennesimo capitolo giudiziario per l'inchiesta sugli appalti pubblici della Consip, la centrale di acquisto della pubblica amministrazione. A dicembre, dopo che l'inchiesta passò per competenza da Napoli alla Procura di Roma, il Fatto Quotidiano pubblicò alcuni documenti coperti da segreto e scoppiò un'accesissima polemica. A distanza di mesi dal fatto, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno dichiarato di aver deciso di iscrivere il pm partenopeo Henry John Wookcock, titolare dell'inchiesta quando ancora era di competenza della procura di Napoli, per violazione del segreto d'ufficio, dando contestualmente notizia al ministero della Giustizia, al Consiglio Superiore della Magistratura e alla procura generale presso la Corte di Cassazione.

Il pm, dunque, secondo l'accusa, è sospettato di essere la persona che materialmente scatenò la contestata fuga di notizie relativa all'inchiesta, all'epoca ancora alle prime battute. Oltre al pm, è indagata anche la giornalista e conduttrice di Chi l'ha visto Federica Sciarelli: sarebbe infatti lei, secondo l'accusa, il tramite tra Woodcock e un giornalista del Fatto. Nei riguardi di Federica Sciarelli è contestato il reato di concorso in rivelazione di segreto e gli inquirenti hanno disposto il sequestro del suo telefonino. "Non posso aver rivelato nulla a nessuno, semplicemente perché Woodcock non mi svela nulla delle sue inchieste, tantomeno ciò che è coperto da segreto", ha commentato la giornalista.

L'inchiesta riguarda la presunta corruzione in Consip, la società pubblica che si occupa di acquisti e appalti nella Pubblica Amministrazione. Secondo l’accusa l’imprenditore Romeo avrebbe messo in piedi "un vero e proprio sistema corruttivo, allo scopo di ottenere informazioni fondamentali per aggiudicarsi gli appalti della centrale di acquisti della pubblica amministrazione". Nell'ambito dell'inchiesta sono indagati, oltre all'imprenditore Romeo, anche il padre dell'ex presidente del Consiglio, Tiziano Renzi, per traffico di influenze, e il ministro dello Sport Luca Lotti per rivelazione di segreto istruttorio. Lotti, secondo le accuse confermate dall'Ad Consip Luigi Marroni in sede di interrogatorio, avrebbe rivelato all'amministratore delegato della società pubblica l'esistenza di un'inchiesta per corruzione riguardante l'azienda, rivelazione che avrebbe portato Marroni a procedere con la bonifica di tutti i locali aziendali per evitare intercettazioni ambientali.

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