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In Val Padana cade la neve. Ma è chimica

Un fenomeno che si verifica assai raramente: il freddo vento proveniente dalla Russia si è combinato con l’inquinamento presente nell’atmosfera, dando origine ad una breve nevicata chimica.
A cura di Nadia Vitali
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Un fenomeno che si verifica assai raramente, il freddo vento proveniente dalla Russia si è combinato con l'inquinamento presente nell atmosfera, dando origine ad una breve nevicata chimica.

Lo spettacolo, apparentemente, è sempre lo stesso: l'incanto bianco che ricopre i tetti delle auto, le strade candide, il silenzio ovattato che segue alla caduta della neve. Ma la sostanza, questa volta, è molto diversa: la neve caduta in diverse aree della Val Padana, infatti, di magico non ha proprio niente, dal momento che si tratta del risultato di un fenomeno, per la verità abbastanza raro, che si verifica esclusivamente in condizioni di grande concentrazione di inquinamento atmosferico.

I freddi venti di Nord Est che hanno fatto repentinamente raffreddare l'Italia nelle ultime ore hanno purtroppo incontrato l'aria densa di emissioni industriali generando fiocchi di neve chimica che sono andati a cadere su un ampio arco di territori che abbraccia la Brianza, il bresciano, il milanese, giungendo fino al veronese. Una nevicata che, fortunatamente, ha breve durata ma che testimonia come la situazione delle sostanze velenose nell'aria di tutta la Val Padana meriti un'attenzione particolare ed un intervento urgente al fine di riportare la situazione ambientale a livelli di normalità.

Lo spesso strato nebbioso delle zone pianeggianti, dovuto al fenomeno dell'inversione termica, è andato a combinarsi con la bassa temperatura, portata dall'ondata di gelo, e con le particelle inquinanti presenti nell'aria in sospensione; si tratta di materiali provenienti dagli scarichi delle fabbriche quali solfuro ed ossido di rame, silicati, ioduri di mercurio, piombo e cadmio. Con la loro struttura rassomigliante a quella dei cristalli di ghiaccio fungono da perfetto innesco per i fiocchi di neve.

Ad esse infatti vanno ad aggregarsi le goccioline di nebbia, quando il termometro è sotto lo zero; le particelle che ne risultano, una volta raggiunto un peso sufficiente, iniziano a cadere al suolo dando origine a quello che, a un primo sguardo, potrebbe apparire come una testimonianza della meraviglia della natura e che, invece, è l'ennesima prova della situazione assai problematica in cui versa certamente non solo il Nord Italia (che pure patisce una condizione di inquinamento particolarmente grave, come provano le foto satellitari) ma l'intero mondo industrializzato.

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