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In Svizzera è legittimo sparare ai gatti

La petizione fatta dagli animalisti e appoggiata dal deputato Luc Barthassat, è stata vana: il Governo non vieta la caccia ai felini.
A cura di Alfonsina Merola
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felino

Diciamo basta alla caccia dei gatti erranti, questo il nome della petizione contro l'abolimento per la caccia che avviene a fucilate contro i gatti in Svizzera. La petizione aveva raggiunto 13.700 fogli di firme ma non è servito a nulla, questa truce e disumana caccia ai gatti continuerà. Gli animalisti hanno perso la battaglia nonostante il sostegno di Luc Barthassat, deputato del cantone di Ginevra, che ha cercato di convincere il Consiglio federale, con le argomentazioni più disparate.

In Svizzera i felini domestici sono provvisti di microchip, che registrano i gatti all'anagrafe felina e non sono rilevabili se non ad una distanza ravvicinata, dunque l'anti-gatto come fa a riconoscere se quello che sta per fucilare non sia il gatto di un vicino o un altro felino domestico che si è perso o è momentaneamente fuggito dalla sua abitazione? Il dilemma è rimasto irrisolto.

A nulla è servito al deputato ginevrino, menzionare l'esempio della Francia che ha abolito questa truce pratica. All'inizio l'unica risposta ricevuta è stata il silenzio, ma Barthassat non si è arreso in quanto ad argomentazioni mettendo in risalto la pericolosità della caccia nei centri urbani: il rischio è quello che i cittadini per uno sbaglio o una mancato bersaglio possano finire impallinati. Ma il Governo svizzero, ha deciso che la caccia ai gatti debba continuare ad essere legale e attiva tutto l'anno.

Bocciata anche l'ipotesi della sterilizzazione perchè troppo dispendiosa senza contare la difficoltà della cattura del felino che è agile e veloce: ai poveri gatti randagi svizzeri, tocca rassegnarsi a questo atroce destino.

La pratica è orribile perchè la maggior parte dei felini non muore subito, spesso capita che vengano feriti e che si trascinino per giorni e giorni insaguinati morendo per lo sfinimento o, se va bene, mutilati.

Questo è successo a  Lara Croft, il felino utilizzato per la campagna contro la caccia, che ha dovuto imparare a fare a meno di una zampa. Sicuramente gli animalisti hanno perso questa battaglia ma non si arrenderanno, cercheranno di sensibilizzare i cantoni o di giungere ad un compromesso come quello di praticare questo massacro soltanto in caso di allarme sanitario come potrebbe esserelo un'epidemia di rabbia.

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