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In Svizzera cercano traduttori di calabrese per la lotta alla ‘ndrangheta

La polizia elvetica corre ai ripari dopo aver intercettato incontri tra i vertici della ‘ndrangheta nel Paese senza riuscire a comprendere il dialetto.
A cura di A. P.
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Cercasi personale con competenze linguistiche calabresi meglio ancora se di origine calabrese. Suona più o meno così l'annuncio apparso di recente in alcune università svizzere ad opera delle autorità di polizia elvetiche. Il personale, che dovrebbe avere tra le caratteristiche necessarie anche competenze informatiche e senso di responsabilità, dovrebbe essere impiegato nella lotta alle organizzazioni criminale mafiose della ‘ndrangheta calabrese attive in Svizzera. Come racconta Repubblica, infatti, l'idea sarebbe nata da un episodio concreto capitato agli investigatori svizzeri. Gli inquirenti si sono ritrovati fra le mani il filmato di un vertice della ‘ndrangheta a Frauenfeld, non distante da Zurigo, ma non sono riusciti in nessun modo a decifrare quanto si dicevano i partecipanti all'incontro.

Il dialetto calabrese è ritenuto uno dei più ostici

Nel video infatti quelli che sono considerati i capibastone della zona parlano in uno stretto dialetto calabrese che nessun poliziotto elvetico è stato in grado di  comprendere, neppure quelli di origine italiana. "Il dialetto calabrese è ritenuto uno dei più ostici dagli stessi italofoni, per questo dobbiamo ricorrere a esperti esterni" ha spiegato al Corriere del Ticino Danielle Bersier, portavoce della Fedpol, la polizia federale svizzera. Il personale, dopo accurata selezione, verrà assunto dallo Stato svizzero a 75 franchi all'ora e dovrà a tradurre intercettazioni ambientali e telefoniche.

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