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In malattia da due mesi, va a prostitute: licenziato operaio

L’uomo sosteneva di avere un’infiammazione alle mani che gli impediva di lavorare.
A cura di D. F.
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Ai datori di lavoro aveva detto di essere malato, ma le sue precarie condizioni di salute non gli hanno comunque impedito di fare altro: andare al parco con il suo cane, fare la spesa e soprattutto incontrare una prostituta. Protagonista un operaio campano trasferitosi a Rimini e denunciato per truffa aggravata ai danni della ditta con cui era assunto e dell'Inail. L'uomo è stato anche licenziato per giusta causa e difficilmente potrà riottenere un posto di lavoro.

Il quarantenne era stato persino fortunato: mesi fa, dopo essere rimasto improvvisamente disoccupato, un'azienda della Valmarecchia gli aveva dato fiducia e l'aveva assunto. Tempo 15 giorni, tuttavia, il lavoratore aveva dichiarato di avere un'infiammazione alle mani che gli impediva di svolgere qualsiasi mansione. Dopo settimane di riposo aveva inviato ai titolari della ditta un nuovo certificato medico che attestava le sue precarie condizioni di salute. "Non posso utilizzare le mani, una dolorosa infiammazione non mi consente di svolgere nessuna attività manuale. Non riesco neanche ad afferrare una penna o a pettinarmi. Non parliamo poi di guidare l’auto o di aprire una bottiglia. Non posso fare nulla".

Per due mesi l'uomo era rimasto lontano dal posto di lavoro fin quando il datore di lavoro non ha deciso di vederci chiaro: ha chiesto a un investigatore privato di approfondire e quello che ha scoperto è stato assurdo. Non solo l'operaio non era malato, ma riusciva a fare sforzi anche considerevoli e soprattutto ha trascorso più di qualche ora in compagnia di prostitute.

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