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In Italia i resti di Giovanni Lo Porto, ucciso per sbaglio da drone Usa

Giovanni Lo Porto, cooperante italiano scomparso nel gennaio del 2012, è stato ucciso durante un attacco con un drone lo scorso gennaio in Pakistan. Il governo: “A Lo Porto ora degna sepoltura”.
A cura di Susanna Picone
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italiano rapito in pakistan

Circa quattro mesi dopo il tragico annuncio arrivato dagli Stati Uniti i resti di Giovanni Lo Porto sono tornati in Italia. Il cooperante siciliano scomparso in Pakistan dal gennaio del 2012 era stato ucciso per errore dalle forze armate americane durante in raid al confine tra Pakistan e Afghanistan lo scorso gennaio. La notizia della sua morte era però arrivata in Italia solo tre mesi dopo, quando ad aprile era stato lo stesso presidente americano Barack Obama a scusarsi per quanto accaduto. La notizia del rientro in Italia delle spoglie di Lo Porto è stata data dal governo italiano in una nota. Le spoglie di Lo Porto – si legge – sono rientrate in Italia “coerentemente con gli impegni assunti dal Governo in sede parlamentare”. “A darne notizia alla famiglia, rinnovando il proprio cordoglio, è stato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha seguito personalmente la vicenda”, si legge ancora nella nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha confermato la notizia dicendo di essere stato in contatto con la famiglia di Lo Porto.

Il caso Lo Porto – “Il Governo ha operato affinché, dopo la sua tragica morte, fosse data a Lo Porto degna sepoltura, dando così un luogo del dolore alla famiglia, a quanti lo hanno conosciuto e apprezzato per il suo limpido e straordinario impegno e agli italiani tutti. In memoria di Lo Porto e delle attività umanitarie da lui svolte – si legge ancora nel comunicato di Palazzo Chigi – saranno avviate iniziative di cooperazione nel campo dell'educazione e della formazione”. Il caso di Giovanni Lo Porto ha suscitato molte polemiche in Italia, soprattutto perché gli Usa avrebbero aspettato tre mesi per comunicare alle autorità italiane la morte del cooperante. Insieme a lui durante il raid a metà gennaio era stato ucciso anche l’ostaggio statunitense Warren Weinstein.

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