In coma il bimbo caduto in piscina: “È stata la sorellina a salvarlo”

I medici dell’ospedale Gemelli di Roma stanno lottando per strappare alla morte il piccolo Dan, caduto mercoledì scorso in una piscina. Il bambino, figlio di una coppia di imprenditori di origine libico-israeliana, è in coma profondo. Ma se per lui c’è ancora qualche speranza è grazie a sua sorella, una bambina di 10 anni. Lei, da quanto ricostruito, ha trovato la forza e il coraggio di tirare fuori il piccolo dall’acqua gelida della piscina della villa dei genitori, in via della Giustiniana a Roma. Sempre lei ha poi dato l’allarme gridando con tutto il fiato che aveva in gola. E, nonostante la sua giovane età, avrebbe anche trovato la forza per dar coraggio ai suoi familiari. I medici del Gemelli dicono che per Dan saranno decisive le prossime ore, intanto gli investigatori hanno svolto un sopralluogo nella villa con la piscina dove è caduto il bambino.

Non sarebbe emersa alcuna responsabilità dei genitori del bambino – I genitori, che hanno cinque figli, stavano preparando la cena quando all’improvviso si sono accorti che Dan non c’era. L’hanno iniziato a cercare, poi la bambina avrebbe finalmente visto il piccolo nella vasca colpa d’acqua. Quando l’ha tirato fuori lui già non respirava più. Non è chiaro come il bambino sia finito nella piscina né per quanto tempo ci sia rimasto. Come racconta Il Messaggero, dopo i genitori, al Commissariato Flaminio Nuovo è stata sentita, con le dovute cautele, anche la sorellina. Da parte dei genitori non sembra esserci alcuna responsabilità.