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In carcere ingiustamente per 22 anni, lo Stato risarcirà 6,5 milioni a Giuseppe Gulotta

Giuseppe Gulotta fu costretto ad autoaccusarsi dell’omicidio di due carabinieri avvenuto nel 1976, ora la Corte d’Appello di Reggio Calabria gli ha riconosciuto un indennizzo di 6,5 milioni di euro per ingiusta detenzione. L’avvocato: “Faremo ricorso con la richiesta di 56 milioni di risarcimento citando anche l’Arma”
A cura di Antonio Palma
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Dopo 22 anni passati ingiustamente dietro le sbarre di un carcere e aver sopportato un calvario giudiziario lungo 36 anni, per Giuseppe Gulotta finalmente è arrivata la sentenza di risarcimento per l'ingiusta detenzione. La Corte d'Appello di Reggio Calabria infatti ha condannato lo Stato italiano a risarcire con sei milioni e mezzo di euro l'uomo che era stato accusato della strage della casermetta di Alcamo Marina, in Sicilia, in cui furono uccisi i due carabinieri Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Nel febbraio del 1976, quando aveva  solo 18 anni, Gulotta infatti fu arrestato dagli stessi militari dell'arma e accusato assieme a Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo di essere uno degli autori dell'eccidio. Portato in Tribunale, Gulotta fu condannato definitivamente all'ergastolo grazie ad una confessione che però, come accertato solo molti anni dopo, in realtà era avvenuta sotto tortura.

La verità solo grazie alla confessione di un ex ufficiale della Benemerita che spinto dal rimorso andò dagli inquirenti a rivelare quanto accaduto. Durante gli interrogatori infatti Giuseppe Gulotta fu picchiato e torturato per estorcergli una confessione per un duplice omicidio che non aveva mai commesso. Si aprì così il processo di revisione che nel 2010 portò alla libertà vigilata e nel 2012 all'assoluzione definitiva. Uno dei casi più gravi di errore giudiziario nel nostro Paese che ha impedito ad un uomo di poter vivere la sua vita nel fiore degli anni.

I legali di Giuseppe Gulotta però assicurano che il risarcimento previsto dalla Corte non è  sufficiente e annunciano un nuovo ricorso in Cassazione. "Si tratta di un risarcimento interlocutorio  la Corte si limita a liquidare gli oltre settemila giorni di reclusione senza valutare i danni morali ed esistenziali" ha spiegato infatti il difensore di Gullotta, l'avvocato Baldassare Lauria, aggiungendo: "Ovviamente presenteremo ricorso in Cassazione, procedendo con la richiesta di 56 milioni di risarcimento". Non solo, lo stesso avvocato ora ha intenzione di chiamare in causa la stessa arma dei carabinieri. "In questi giorni presenteremo una richiesta di indennizzo al Tribunale di Palermo, sede del distretto competente per i reati commessi ad Alcamo, per dare vita al primo processo civile per risarcimento da torture commesse dall'Arma dei carabinieri" ha riferito il legale.

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