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Imu, oggi il via libera definitivo del Senato

Con il voto di fiducia chiesto dal Governo a Palazzo Madama sarà approvato oggi il decreto semplificazione fiscale che darà il via libera alla nuova Imu. Secondo i primi calcoli a pagare di più con la nuova tassa sulla casa saranno i romani.
A cura di Antonio Palma
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Imu, oggi il via libera definitivo del Senato

Oggi giornata decisiva per l'approvazione definitiva del decreto semplificazione fiscale e tributaria, il testo, così come modificato dalla Camera in seconda lettura, arriverà al Senato dove sarà votato insieme all'ennesima fiducia posta dal Governo. Il decreto a meno di improbabili colpi di scena sarà finalmente convertito in legge dopo un iter abbastanza tribolato, facendo così entrare in vigore tra le altre cose la nuova tassa sugli immobili Imu.

Sul decreto di semplificazione fiscale la sedicesima fiducia del Governo – Ultimo importante appuntamento per Palazzo Madama prima del lungo ponte festivo su un provvedimento già esaminato originariamente in prima lettura, ma che con le modifiche fatte alla Camera ha richiesto un terzo passaggio al Senato allungando così i tempi. Il Governo ha scelto di porre la sedicesima fiducia dall'inizio del mandato perché i tempi sono strettissimi in quanto il termine ultimo per la conversione scade il 2 maggio, così già ieri sera in una seduta lampo le Commissioni bilancio e finanze hanno approvato il decreto senza emendamenti.

Niente emendamenti al Senato – Per quanto riguarda l'Imu le regole sono quelle già imposte dalla Camera con la doppia o tripla rata e l'aumento delle aliquote base con detrazioni per l'imposta sulla prima casa. Al momento dunque nessun emendamento potrà modificare il testo, ma spazio di iniziativa per i parlamentari solo con gli ordini del giorno. In molti sono quelli che infatti hanno chiesto al Governo di ripensare all'Imu l'anno prossimo, aggiustando il tiro se le condizioni economiche del Paese miglioreranno anche con una nuova abolizione della tassa sulla prima casa.

Il nodo dell'Imu bis – Sulla cosiddetta Imu bis o imposta di scopo, anch'essa introdotta con lo stesso decreto, il Ministero delle finanze ha voluto precisare che non si tratta di una nuova tassa ma di un vecchio tributo accorpato all'Ici che ora è stato coordinato con l'Imu. Il problema però è che con l'accorpamento nell'Imu essa diventa molto più onerosa e ampia e per questo da più parti è stato chiesto al Governo di riconsiderarla nel breve periodo.

A Roma l'Imu più alta – Intanto dai primi calcoli solo ipotetici a pagare di più con la nuova Imu saranno gli abitanti della Capitale che dovranno sborsare molto di più di qualsiasi altro cittadino italiano sia per la prima casa che per i restanti immobili. A seguire in questa poco piacevole classifica Torino per la prima casa e Milano per la seconda casa, ma in generale a pagare di più saranno gli abitanti delle grandi città soprattutto a causa dei valori della base imponibile sostanzialmente più elevata.

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