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Imu agricola, ok definitivo della Camera: si deve pagare entro il 31 marzo

Esentati i comuni montani mentre in quelli “parzialmente montani” dovranno pagare l’imposta i proprietari non in possesso del titolo di “coltivatore diretto” o di “imprenditore agricolo professionale”.
A cura di Davide Falcioni
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Una cattiva notizia per gli agricoltori italiani. La Camera dei Deputati ha infatti approvato in via definitiva il decreto legge sull'Imu agricola: i voti favorevoli sono stati 272, i contrari 153, gli astenuti 15. Il governo dovrà ora impegnarsi nel costituire una commissione tecnica per rivedere i parametri dei pagamenti, anche se l'incognita più pesante è quella rappresentata dal ricorso al Tar del Lazio. Quel che è certo è che gli agricoltori hanno tempo per pagare fino al 31 marzo (saldo relativo al 2014), dopo di ché dovranno sborsare anche gli interessi. Non si pagherà nulla nei comuni classificati come "montani", mentre in quelli "parzialmente montani" per il 2014 i proprietari non in possesso del titolo di "coltivatore diretto" o di "imprenditore agricolo professionale" dovranno pagare l'imposta. In caso di comproprietà del terreno tra più soggetti, di cui una parte con la qualifica professionale predetta ed un'altra no, l’Imu dovrà essere versata soltanto da questi ultimi per la percentuale di possesso. Per quanto concerne i comuni "Non Montani" l’imposta municipale deve esser versata da tutti i proprietari di un terreno agricolo.

IMU agricola: ecco i comuni dove si paga

Contrario al decreto il Movimento 5 Stelle: "Si è consumato stamattina, nell'aula di Montecitorio, l'assalto alla terra del governo Renzi, che con il decreto appena approvato costringerà migliaia di agricoltori a pagare una tassa ingiusta ed iniqua come l'Imu". I pentastellati in un comunicato stampa parlano di "una vera e propria patrimoniale sulla terra, nata solo per coprire lo spot degli 80 euro del governo Renzi (che tra l'altro si è rivelato un fallimento: ci si aspettava un +15%, ma si è registrato un misero +0,51% dei consumi) e applicata senza considerare quello che dovrebbe essere l'unico vero elemento per riorganizzare la fiscalità agricola: la reale redditività delle colture, ma bensì basandosi su una classificazione altimetrica vecchia di vent'anni". Ad ammettere che l'Imu agricolo servirà a coprire l'erogazione degli 80 euro è stata proprio Sabrina Capozzolo, deputata del Partito Democratico, che ha affermato: "L'introduzione dell'Imu agricola concorre alla copertura del bonus di 80 euro".

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