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“Impresa italiana potenziale complice delle violazioni israeliane”. Lo dice una Ong

L’organizzazione per i diritti umani Al Haq pubblica un parere riguardo una ditta italiana coinvolta coi lavori della linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv-Gerusalemme, che attraversa per 6,5 chilometri i territori occupati palestinesi.
A cura di Davide Falcioni
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Al Haq – organizzazione palestinese per i diritti umani – ha pubblicato un parere legale (la versione integrale in calce all'articolo) circa il coinvolgimento della ditta italiana Pizzarotti&C. Spa di Parma nella realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Tel Aviv-Gerusalemme, che attraversa per 6,5 chilometri i territori occupati palestinesi. Il dossier stilato dall'organizzazione Al Haq si intitola "Attività di traforo e crimini di guerra – Perché Pizzarotti può risultare responsabile di gravi violazioni del diritto internazionale nel Territorio Palestinese Occupato. Opinione Legale" ed esordisce così: "Questo parere legale si basa su informazioni fattuali attualmente a disposizione di Al-Haq. È importante notare che in base alla quantità di informazioni acquisite, Al-Haq non pretende di raggiungere conclusioni assolute relativamente alla questione in oggetto. Tuttavia, sulla base di quanto disponibile, l'analisi che segue si propone di fornire un quadro provvisorio delle conseguenze legali che potrebbero sorgere dalle violazioni del diritto internazionale descritte ed illustrate qui di seguito". L'opinione legale è stata espressamente richiesta dall'organizzazione di solidarietà al popolo palestinese "Stop That Train".

L'importante associazione per i diritti umani spiega che "esistono fondati motivi per determinare che la Pizzarotti & C. S.p.A. possa essere ritenuta responsabile … di atti che possono ammontare a gravi violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra, di saccheggio e di distruzione e appropriazione di beni” sia ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra che dello Statuto della Corte Penale Internazionale (CPI). Al Haq spiega che la linea ferroviaria danneggerà gli interessi della popolazione locale palestinese, la quale perderà una parte considerevole della propria terra” e – successivamente – che “Pizzarotti ha dimostrato di essere perfettamente consapevole del carattere problematico del progetto secondo il diritto internazionale”. Non a caso, come spiegano gli attivisti della campagna Stop That Train, la compagnia ferroviaria statale tedesca Deutsche Bahn si è ritirata dal progetto a causa del suo carattere problematico dal punto di vista del diritto internazionale.

Il coinvolgimento della ditta Pizzarotti nella costruzione della linea ferroviaria era noto da tempo. Non a caso alcune amministrazioni comunali particolarmente sensibili alla causa palestinese (Rho, Napoli, Arenella-Vomero, Corchiano e Sasso Marconi) hanno emesso delibere di esplicita condanna (qui, ad esempio, quella di Napoli)

Di seguito, invece, il documento integrale contenente il parere legale dell'organizzazione Al Haq.

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