Immigrazione, altre 1.300 persone salvate in mare. Molte donne e bambini
Qualche giorno di relativa calma, poi gli sbarchi di migranti dalla Libia sono ripresi a pieno ritmo: nella sola giornata di oggi quelli soccorsi da Guardia di Finanza e Marina Militare sono stati 1.300, tra cui anche donne e bambini. Si trovavano a bordo di quattro barconi a una trentina di miglia a nord delle coste libiche e ancora una volta la tragedia è stata scongiurata per un pelo. Appena terminato il trasbordo, infatti, una delle navi è affondata. Nel frattempo a Catania arrivava la nave Bulwark della marina militare britannica con 617 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia, comprese donne, alcune delle quali incinte, e bambini.
Nel frattempo Frontex potenzia le operazioni in tutto il Mediterraneo. Fabrice Leggeri, direttore dell'agenzia dell'Unione Europea, ha reso noto come sia in netta crescita il numero di migranti che tentano di entrare nel Vecchio Continente passando dalla Turchia e quindi dalla Grecia: "Siamo preoccupati per la situazione. Per questo aumentiamo la nostra azione nell'area e la nostra assistenza alle autorità" di Atene. "C'è uno spostamento dal Mediterraneo centrale a quello orientale" attraverso la Turchia, via mare e terra, dice Leggeri.
Gli sbarchi, quindi, continuano ad essere massicci. Per questo, all'indomani del vertice della Commissione Europea che ha rivisto le norme sul diritto d'asilo, il ministro degli Interni Alfano ha dichiarato: "Per contrastare il traffico criminale degli scafisti l'ipotesi è di un'azione di polizia internazionale in un quadro di legalità internazionale, con azioni mirate in Libia che possano contrastare gli schiavisti del nostro secolo". E se i numeri sono quelli annunciati dalle Nazioni Unite sarà necessario mettere in campo tutte le forze necessarie per garantire il soccorso e la tutela della vita dei migranti. Bernardino Leon, capo della missione Onu in Libia, ha infatti spiegato che mezzo milione di persone sarebbero intenzionate ad arrivare in Europa. Leon, intervistato dalla Npr, radio pubblica americana, ha anche denunciato gli abusi sul fronte dei diritti umani cui i migranti sono sottoposti, dall'estorsione alla prostituzione.