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Immigrato? La polizza assicurativa costa di più (VIDEO – INCHIESTA)

Un’inchiesta di Saverio Tommasi fa luce su un malcostume piuttosto diffuso fra le compagnie di assicurazioni: prezzi differenziati a seconda della nazionalità del cliente. Insomma, per “certi” stranieri la polizza auto costa molto di più…
A cura di Redazione
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Immigrati-italiani

"Assicurati che non sia immigrato" è il titolo della nuova inchiesta di Saverio Tommasi, che intende far luce sull'ennesimo malcostume tutto italiano. O meglio, su quello che potremmo definire un "orientamento" del tutto sui generis da parte di alcune compagnie assicurative. In pratica, il videoracconto di Tommasi (il cui canale youtube contiene altri interessanti reportage), si sofferma sulle tariffe che alcune compagnie assicurative "praticano" in base alla nazionalità dei richiedenti. "Una faccenda che seguo da quasi due anni" – spiega Saverio, che sottolinea un dato cruciale – "da quando ho iniziato qualcosa è migliorato, ma preventivi alla mano ci sono ancora assicurazioni che tassano di più le persone se straniere (contro la legge e contro le statistiche)".

Insomma, il premio cambia a seconda della nazionalità del richiedente, come testimoniano i preventivi richiesti a numerose compagnie assicurative. E se come sottolineano i solerti responsabili delle compagnie "ogni dato è motivo di calcolo del premio", a costituire una vera e propria violazione è la palese discriminazione nei confronti di "una certa tipologia di stranieri". Calibrare i costi in base alla nazionalità del richiedente è finanche una "parafrasi consolatoria", che non fotografa realmente cosa accade. Sono gli immigrati a pagare il prezzo più alto, secondo una linea la cui legittimità è ben esplicitata dalle parole di una impiegata raggiunta al telefono da Tommasi: "Non è previsto dalla legge e non è possibile che tra lo straniero e l'italiano vi sia questa differenza".

Una pratica scorretta ed estremamente ingenerosa nei confronti di chi vive nel nostro Paese, una consuetudine contro la quale è necessario agire, perché, come sottolinea Saverio in chiusura, "ribellarsi serve, informare, denunciare, praticare un altro modo di vita è una carezza per il cambiamento".

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