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Ormea (Cuneo): i cittadini comprano l’hotel per non far ospitare i migranti

I titolari dell’Albergo dell’Olmo hanno messo a disposizione la loro struttura per l’accoglienza dei profughi, disposta dal Prefetto. Ma commercianti e famiglie non li vogliono nel proprio Paese. Da qui l’idea per rilevare l’hotel: servono 50mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
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 Ormea è un piccolo paese in provincia di Cuneo. E’ uno dei tanti comuni italiani dove la Prefettura ha disposto che alcune strutture siano destinate all’accoglienza di profughi. In questo caso si parla di 30 persone che saranno ospitate in un hotel del posto. Il fatto, come scrive La Stampa, è che la comunità locale non vuole. Per questo commercianti e operatori turistici si sono riuniti in una sorta assemblea pubblica per organizzare una colletta, “una cordata”, per trovare riuscire a procacciare 50mila euro necessari a rilevare la gestione dell’Albergo dell’Olmo.

La crociata “anti-migrati” era cominciata già alcuni mesi fa, sin da quando il Comune avevamo precisato alla Prefettura di Cuneo che non esistevano strutture adatte per l’accoglienza migranti. Poi però quest'estate i titolari dell'Albergo dell'Olmo hanno offerto la loro disponibilità. Ed è iniziata la battaglia. Sul piede di guerra sono soprattutto le famiglie, una quarantina, che vivono nello stesso condominio che, al piano terra, ospita l’hotel e con il quale condividono ascensore e porte di sicurezza. Da qui l’idea della cordata locale per acquistare l’hotel. "Daremo vita ad gruppo di persone, ognuna delle quali potrà investire la somma che vuole – ha detto Diego Odello, commerciante, capofila del progetto -. Il capitale necessario è pari a 50mila euro e se raggiungeremo la cifra, proporremo al titolare dell'albergo, che si è già detto disponibile ad ascoltarci, di rilevare la gestione. Poi decideremo la forma giuridica più adatta. Abbiamo già avuto riscontri positivi e in molti, commercianti e turisti, hanno già dato la loro disponibilità a sostenere il nostro piano".

A fargli eco è Matteo Fossati, della associazione Turismo locale: “Temiamo però le ricadute sull’economia del paese, che sta faticosamente cercando di riprendersi. Chiunque sia interessato, può contattare lo Studio Tecnocasa di Ormea, al numero 0174391690. Dobbiamo fare presto. Il termine ultimo per presentare la proposta è il 10 settembre”. In realtà ad Ormea c’è anche chi propone di non spendere un euro per allontanare gli sgraditi ospiti: “Anziché investire su una struttura privata, chiediamo di dirottare i migranti nella ex casa di riposo. Anche perché non è certo che evitando l’arrivo dei profughi nell’albergo, questi non vengano ospitati altrove. Così si recupererebbe un edificio della comunità”, hanno proposto altri.

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