Imballaggi fast food pericolosi: “Presente composto che riduce fertilità e danneggia feto”
Imballaggi alimentari che contengono sostanze tossiche per l'ambiente e la salute dei consumatori. L'allarme arriva da Altroconsumo che, insieme ad altre quattro associazioni indipendenti europee – Danish consumer council (Danimarca), Deco (Portogallo), Ocu (Spagna) e Test-Achats (Belgio) – ha condotto per l'Italia test di laboratorio sugli imballaggi alimentari utilizzati nelle pizzerie e nei fast food. Le analisi hanno documentato la presenza di Pfas, sostanze fluorurate che vengono utilizzate per rendere impermeabile al grasso e all'acqua gli imballaggi per alimenti, in vari contenitori come quelli per l'hamburger, patatine fritte, popcorn e il cartone della pizza. L'autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma nel resto d'Europa li ingeriamo senza regole. Dai test in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari, di cui 13 di provenienza italiana, è emerso che i composti fluorurati “sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone”. Il tenore in fluoro organico “eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori”.
Inoltre sono state rinvenute sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati, alcune delle quali nell’elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of very high concern), come ad esempio il Pfoa, un composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto. Secondo Altroconsumo, "è urgente la necessità di intervenire, anche nei processi e nelle filiere produttive industriali". Esistono già in commercio – fa sapere l'associazione – imballaggi alternativi più sicuri, che potrebbero essere adottati dal sistema. Altroconsumo ha scritto al ministro della Salute Lorenzin e a Giuseppe Ruocco, responsabile della Direzione generale Igiene e sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute, chiedendo un incontro urgente, e ai parlamentari europei, insieme al Beuc (Bureau europeo delle unioni dei consumatori), per garantire la sicurezza dei consumatori.