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Il vocabolario segreto dei ladri sinti: Decifrato il codice criminale

Come rivela il Gazzettino, il dizionario realizzato dopo anni di indagini sulla criminalità all’interno della comunità sinti nel Padovano.
A cura di A. P.
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È noto che ogni organizzazione criminale più o meno strutturata ha propri codici di comportamento ma anche un vocabolario ben preciso usato per identificarsi tra i membri e soprattutto per sfuggire a controlli di polizia . Non sembrano fare eccezione i sinti dediti alla criminalità che avrebbero escogitato addirittura un vero e proprio linguaggio su ampia scala per comunicare durante le azioni criminose. Come rivela il quotidiana locale Il Gazzettino, è quanto hanno scoperto gli inquirenti padovani dopo anni di indagini di polizia e carabinieri attraverso conversazioni telefoniche intercettate e rivelazioni e spiegazioni fornite da qualche imputato.

Spesso infatti non era facile comprendere cosa si dicessero i presunti criminali, per questo, grazie a questo enorme lavoro di raccolta dati, ora si è giunti ad una sorta di vocabolario per tradurre in italiano il codice criminale. Come spiega il giornale, gli inquirenti avrebbero messo a punto anche un traduttore automatico ora a disposizione  delle forze dell'ordine per future indagini. A dare una mano fondamentale nello stilare la lunga lista dei termini e dei vocaboli sensibili utilizzati dai criminali all'interno della comunità sinti sono stati negli anni molti investigatori, ma in particolare il sostituto procuratore Benedetto Roberti della procura di Padova, da sempre attivo nella lotta per stroncare la criminalità organizzata specializzata in rapine e furti.

Ecco così che oggi quando si sente parlare di Caramaschera e bicu si capisce che si sta discutendo di una pistola e di proiettili. Zorli è invece la cassaforte di un bancomat possibile obbiettivo di raid notturni da compiere con una marsina cioè l’auto usata per il colpo, spesso frutto di un furto a sua volta. La refurtiva invece si chiama ciorda e si mette in una birda, una borsa che finisce spesso in  un norto, ovvero un nascondiglio per sfuggire a eventuali perquisizioni. Durante dei colpi però bisogna stare attenti all’anticiorape, l'antifurto, ma anche ai bedi, le forze di polizia per non finire Rodano, cioè latitante, o ancora peggio panghello, cioè arrestato, e portato nelle carceri, le scarape.

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