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Il sindaco di Venezia, Brugnaro: “Mai un Gay Pride nella mia città”

“Ho amici omosessuali ma non voglio cose kitsch” così il sindaco di Venezia, dopo le polemiche di questi giorni, tra l’altro con Elton Jhon e Adriano Celentano.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non sono omofobo, io ho amici gay", ci tiene a precisarlo il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che però afferma che quella del prossimo Gay pride nella sua città è "una buffonata, il massimo del kitsch. Vadano a farla a Milano". La sua è una replica anche al cantante Elton John che l’aveva definito bifolco e bigotto per aver tolte dalle scuole i libri per bambini che spiegano la teoria gender. "E' un arrogante – dice del cantante il primo cittadino veneziano – che da tre anni non mette piede a Venezia. Se permette, ai nostri figli ci pensano i genitori. La famiglia con due donne e il bambinetto è innaturale".

Brugnaro torna anche sulle recenti polemiche, con Muccino, Celentano e Toscani: "Sono loro che polemizzano con me, non io con loro. Usano Venezia per avere un titolo sul giornale. Io sto dalla parte di chi lavora e produce, delle famiglie con i figli che tirano avanti a fatica. Nei salotti e sui divani non si crea reddito". Secondo Brugnaro l'obiettivo è "tornare a crescere e creare lavoro. Non facciamo riforme da trent'anni. Adesso c'è un ragazzo che cerca di farle. Io tifo Renzi, tifo perché ci riesca”.

E sempre nell’intervista a Repubblica  risponde anche al sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni che chiede di arginare l'invasione dei turisti a San Marco: "Mi sono rotto le scatole dei Soloni, basta con le gente che parla senza conoscere". E ancora: "Come si permette questa signora con i due cognomi, che certo non ha mai lavorato in miniera, di disquisire su dove devono passare o non passare le Grandi Navi? – spiega – Prima parli con me, con il sindaco di Venezia, e poi dica la sua! Noi, le navi bianche, le vogliamo, non passeranno più dalla Giudecca ma faranno un percorso diverso. Qui si tratta di salvare 5000 posti di lavoro! Non ce ne facciamo niente delle idee balzane del sottosegretario con i due cognomi. Attenti che porto tutti in piazza".

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