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Il sindaco di Taranto: “Pronto a chiudere l’Ilva, se i dati sui tumori saranno confermati”

“La bozza di ordinanza è già pronta”, dice Ippazio Stefàno dopo la diffusione dei dati inquietanti (vicino all’Ilva +26% di bambini malati) nell’ambito dello studio commissionato dalla Regione Puglia.
A cura di Biagio Chiariello
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Sui documenti ufficiali è già stato messo nero su bianco. “Sono pronto a chiudere l’Ilva: i dati dello studio presentato dalla Regione sono inquietanti”, lo dice il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, che davanti ai giornalisti si dice pronto a ordinare la chiusura del discusso stabilimento siderurgico. “Non ci hanno ancora messo a disposizione questi dati, che appaiono molto gravi. Se il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non risponde alla nostra lettera inviata nei giorni scorsi in cui chiediamo se questi dati sono validati scientificamente e se ci sono pericoli attuali per la popolazione, abbiamo già pronta la bozza dell'ordinanza di chiusura dell'Ilva che sottoporremo al prefetto” dice il primo cittadino in una conferenza stampa, riferendosi ai dati epidemiologici della città illustrati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

In particolare lo studio epidemiologico segnala un boom di tumori in città legato strettamente alla produzione del siderurgico: tra quelli in età 0-14 anni lo studio del Centro regionale Salute e ambiente evidenzia eccessi di ricoveri importanti per patologie respiratorie del 26 per cento al quartiere Paolo VI e del 24 per cento al quartiere Tamburi, quelli più vicini all’Ilva. "Sono dati inquietanti, li conosciamo soltanto oggi nonostante a quanto pare fossero pronti da mesi. Ma da sempre chiediamo il parere di una autorità al di sopra delle parti, un organo tecnico che avalli scientificamente quei dati – spiega il sindaco – perché l'anidride solforosa, per esempio, non la produce soltanto l'Ilva".

Dopo aver presentato lo studio, la giunta regionale ha deliberato di impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la legge numero 151/2016 (che stabilisce le modalità di cessione dello stabilimento ai privati). “La Regione fa bene – commenta il sindaco Stefàno – perché democrazia è partecipazione, ma non funziona soltanto in maniera unilaterale: la Regione deve anche considerare il Comune". Già in passato il sindaco di Taranto aveva tentato la strada dell'ordinanza urgente. Nel 2010 ordinò all'Ilva di ridurre le emissioni di benzopirene entro 30 giorni, ma poco dopo il Tar di Lecce accolse il ricorso della famiglia Riva, annullando il provvedimento. "Sono pronto a farne un'altra, poi faranno ricorso alla magistratura amministrativa: è un loro diritto", conclude Stefàno.

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