Il segretario della Cei Crociata: “I fatti ci coinvolgono, non siamo solo spettatori”

Monsignor Mariano Crociata, segretario della Conferenza episcopale italiana, ha commentato oggi il comunicato finale sui lavori del Consiglio episcopale di Ancona. Il monsignore ha riconosciuto che il clima di grande tensione che stiamo vivendo non fa certamente bene all'Italia e ha affermato che "occorre uno sforzo per superare il clima di rissa e faziosità continua per affrontare i problemi che riguardano tutti. Come ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, nessuno esce bene da questa situazione. Mi pare un tipo di considerazione che invita a un senso di responsabilità, a farsi carico degli impegni che il momento richiede". Crociata ha fatto poi riferimento al caso Ruby, non menzionandolo però in maniera esplicita. Il richiamo alla questione morale è molto forte nelle sue parole ed è indirizzato non solo a chi riveste le più importanti cariche istituzionali, ma anche a tutti i cittadini. Ecco le sue parole:

Non c'è contrapposizione tra l'indignazione e la pacatezza. La pacatezza riguarda il modo di affrontare i problemi che indignano. Questi fatti ci coinvolgono, non ci vedono solo spettatori. È troppo facile indignarsi senza sentirsi coinvolti, senza la pretesa di giudicare dall'alto o chiamandosi fuori, in uno sforzo di solidarietà che coinvolge tutto e tutti. Fermiamoci in tempo prima che il disastro antropologico degeneri ancora di più. Tutti dobbiamo sentirci interpellati, da chi ha le più alte responsabilità istituzionali al cittadino che deve pagare le tasse.

Il numero 2 della Cei ha parlato anche del federalismo, evidenziando la grande preoccupazione della Chiesa che una parte dell'Italia venga abbandonata a se stessa. Il federalismo per Crociata rappresenta vero e proprio "banco di prova, molto significativo per verificare l'attenzione verso tutte le esigenze del Paese ".