Il Portogallo approva le adozioni per le coppie gay

Mentre in Italia impazza il dibattito sul DDL Cirinnà, in particolare sulla "stepchild adoption", ovvero l'"adozione del figliastro" del partner da parte di un genitore non biologico, anche se gay, in Portogallo il Parlamento ha dato il via libera alla legge che consente anche a genitori dello stesso sesso di adottare dei bambini. I deputati di Lisbona hanno infatti votato ieri la revoca del veto posto dal Presidente della Repubblica uscente Anibal Cavaco Silva, che lo scorso 25 gennaio si era opposto al provvedimento già approvato pochi giorni prima dalla maggioranza parlamentare, composta da socialisti e sinistra radicale. Cavaco Silva, conservatore, si era rifiutato di apporre la sua firma sulla norma sostenendo che la concessione alle coppie omosessuali degli stessi diritti di adozione di quelle eterosessuali avrebbe comportato un cambiamento "tanto radicale e profondo", una mutazione radicale che non era stata supportata da un "ampio e chiaro dibattito pubblico". Ieri tuttavia il veto presidenziali è stato rimosso dal Parlamento: la legge sulle adozioni gay ha ottenuto 137 voti favorevoli da parte dei deputati dei partiti di centrosinistra e sinistra, ma anche una ventina parlamentari di centrodestra hanno dato il loro via libera. Per rimuovere il veto presidenziale era necessaria una maggioranza di 116 voti.

Rispondendo ad alcuni interventi in aula da parte di parlamentari di destra il deputato socialista Pedro Delgado Alves ha dichiarato: "Il tempo delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale è finito. L'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso non è in contrasto con l'interesse superiore del figlio". Principio, questo, condiviso in realtà in molti altri paesi del mondo: dal Sud Africa all'Uruguay, dall'Argentina al Messico passando per i moderni paesi del Nord Europa, come Norvegia, Svezia e Danimarca. Le adozioni, tuttavia, sono legali anche in Francia, Spagna e Olanda.