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Il pm Ruggeri parla di Yara Gambirasio: “Fikri e il cantiere non c’entrano”

L’unico indagato per la morte di Yara Gambirasio resta Mohammed Fikri, inizialmente incarcerato per l’omicidio. Ma Letizia Ruggeri, che indaga sui fatti, è certa della sua estraneità: “Da due anni mi tocca sentire imprecisioni, falsità e cattiverie”.
A cura di Susanna Picone
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L’unico indagato per la morte di Yara Gambirasio resta Mohammed Fikri, incarcerato e poi scagionato per l’omicidio. Ma Letizia Ruggeri, che indaga sui fatti, è certa della sua estraneità: “Da due anni mi tocca sentire imprecisioni, falsità e cattiverie”.

Mohammed Fikri non c’entra nulla con chi ha ucciso Yara Gambirasio, la ragazzina morta ormai due anni fa a Brembate di Sopra (Bergamo). A sostenerlo è il magistrato della procura di Bergamo che indaga sui fatti, Letizia Ruggeri (che per Fikri ha chiesto l’archiviazione). È il settimanale “Oggi” a riportare quelle che sono state le dichiarazioni fatte dal pm a un giornalista: anche se l’operaio marocchino, che proprio sulle colonne di “Oggi” si è difeso e ha raccontato il trattamento subito quando fu arrestato, resta ancora ufficialmente indagato, per lei non c’entra niente. “Non c’entra niente Mohammed Fikri, così come non c’entra niente il cantiere di Mapello”, ha affermato la Ruggeri. Riguardo a Fikri il magistrato ha anche detto che, all’epoca del suo fermo, non ebbe l’impressione di trovarsi di fronte una persona che era stata maltrattata (come lui, appunto, ha sostenuto) ma di aver avuto la certezza, appena 24 ore dopo, della sua estraneità.

“Questa è la verità, sono l’unica a conoscerla” – Una certezza avuta quando ha ricevuto quattro versioni dell’intercettazione telefonica che smentivano la prima traduzione, quella per cui era stato arrestato. Per questi motivi, dunque, per lei “Fikri è già archiviato”. Ma se il parere sull’operaio può apparire “ovvio”, lo è meno quello sul cantiere di Mapello. A riguardo, anticipa il settimanale, il pm Ruggeri ha affermato di non intendersi di cani (che avevano segnalato lì il passaggio di Yara) ma di sapere che “non sono infallibili”. Per lei, nonostante i cani e nonostante si continui a scrivere e parlare del cantiere di Mapello, nemmeno quello, insomma, fornirà la verità su Yara. Una verità che va cercata altrove ma rispetto alle indagini coperte da segreto chiaramente il pm non può aggiungere nulla: “Però questa è la verità, sono l’unica a conoscerla e da due anni mi tocca sentire di tutto, imprecisioni, falsità e anche cattiverie”.

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