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Il pm Di Matteo non esclude un futuro in politica, Di Maio: “Una buona notizia”

Le parole del magistrato antimafia a un convegno sulla giustizia del Movimento 5 stelle, alle prese con la creazione della squadra di governo.
A cura di Susanna Picone
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Il magistrato antimafia Nino Di Matteo non esclude che il suo futuro possa essere in politica e lo ha detto nel corso di un convegno promosso dal Movimento 5 Stelle. “L’eventuale impegno politico di un pm non mi scandalizza – ha spiegato Di Matteo – ma penso che una scelta di questo tipo debba essere definitiva e irreversibile”. Parole commentate dal vice presidente della Camera Luigi Di Maio che, a chi gli ha chiesto se il Movimento 5 Stelle intenda formalizzare una proposta nel governo al pm, lui ha risposto in questi termini: “Per ora – ha detto Di Maio – posso solo dire che è una buona notizia”. “Oltretutto noi non abbiamo ancora individuato il candidato premier e non abbiamo la squadra dei ministri: a breve la presenteremo perché pare si vada a votare presto”, ha aggiunto Luigi Di Maio.

Le parole di Di Matteo – “Io ho ascoltato con grande interesse l'intervento di Davigo e di Cantone. Non voglio rispondere alla domanda che riguarda il mio eventuale impegno in politica, ma non voglio eluderla completamente. Non sono d'accordo con Davigo e Cantone e con chi pensa che l'esperienza di un magistrato non possa essere utile alla politica. Se diciamo che la politica deve riappropriarsi delle sue prerogative di primo baluardo contro la mafia e la corruzione, non possiamo pensare che in certi casi l'impegno politico non possa rappresentare per un magistrato la linea ideale della prosecuzione del suo impegno in toga”, è quanto ha spiegato nel corso del convegno Di Matteo, replicando a Travaglio che domandava se fosse disposto a ricoprire la carica di ministro della Giustizia da tecnico nella prossima legislatura. Di Matteo ha quindi aggiunto: “Per quello che ho detto non mi scandalizza, anzi, l'impegno politico di un magistrato, ma penso – ha sottolineato il pm – che una scelta di questo tipo debba essere fatta in maniera definitiva e irreversibile, vale a dire che è incompatibile con la pretesa di tornare poi a fare il giudice”.

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