Il Pentagono punta sull’ibernazione dei soldati feriti per salvargli la vita

Gli Stati Uniti puntano sull'ibernazione per salvare la vita ai soldati in guerra feriti. Il pentagono infatti sta finanziando una nuova ricerca scientifica in campo medico che ha come obiettivo una rivoluzionaria "ibernazione" medica applicabile direttamente sul campo di battaglia. In realtà non si tratta dell’ibernazione per congelamento, ma di un nuovo farmaco che ha il potere di tenere in vita l’organismo fino all’intervento dei soccorritori. In pratica il farmaco ora allo studio dovrebbe fornire al soldato ferito la sopravvivenza degli organi vitali per alcuni minuti successivi al ferimento per permettere l'arrivo dei soccorsi.  Il motivo della nuova ricerca è da trovare nell'elevato numero di militari morti in questi anni nei vari teatri di battaglia, a seguito di ferimenti, per la difficoltà nell'arrivo dei soccorsi.

Il farmaco da sperimentare

Durante le guerre in Iraq e Afghanistan in effetti oltre l'87% dei soldati è deceduto nei primi 30 minuti dopo il ferimento, prima che riuscisse a raggiungere la struttura ospedaliera più vicina. "Almeno un quarto di questi uomini aveva riportato ferite curabili e sarebbe riuscito a scongiurare la morte se fosse arrivato in tempo in ospedale. Il tempo, in quel caso è stato assassino" spiegano ora i risponsabili della ricerca. I primi esperimenti in merito, condotti dalla Division of Tropical Health and Medicine della James Cook University nel Queensland, hanno dato buoni risultati e il Pentagono ha deciso di finanziare gli ulteriori studi con 550mila dollari. Il farmaco potrebbe arrivare già entro il giro di un anno per poi avviare la vera e propria sperimentazione.