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Il Pd inserisce pregiudicati nelle liste a sostegno del candidato sindaco di Torino, Piero Fassino

Giusi La Ganca e Giancarlo Quagliotti: condannati per tangenti negli anni ’90 sono ora nelle liste di sostegno al candidato sindaco di Torino, Piero Fassino, alle elezioni comunali 2011. Un messaggio negativo lanciato dal probabile successore di Sergio Chiamparino.
A cura di Alessio Viscardi
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La notizia viene riportata da Raphael Rossi sul suo blog ospitato da Il Fatto Quotidiano: a Torino, il Partito Democratico candida a sostegno del futuro sindaco Piero Fassino dei pregiudicati. Si preannuncia battaglia di legalità sulle elezioni 2011. Il primo nome che viene fatto dal politico è quello di Giusi La Ganga, definito “politico craxiano” che avrebbe patteggiato negli anni '90 circa 20 mesi di carcere e 500 milioni di multa per avre preso tangenti e finanziamenti illeciti ai partiti. Fino ad oggi era stato dirigente del Pd, mentre ora è candidato al consiglio comunale di Torino.

Altro nome è quello di Giancarlo Quagliotti, ex dirigente del Pci che venen coinvolto nello scandalo sulle tangenti che nel 1983 e nel 1993 misero sottosopra il capoluogo piemontese. Condannato per le tangenti di Fiat, ha svolto il ruolo di coordinatore politico della campagna elettorale del candidato sindaco di Torino, Piero Fassino.

Lo stesso Rapahel Rossi confessa che quando era dirigente della Amiat, riuscì a far risparmiare alla società partecipata del Comune una cifra pari a 4,2 milioni di euro che sarebbero finiti in un acquisto inutile. Gli furono offerte tangenti di 50 mila e 125 mila euro, ma lui denunciò tutto alla magistratura. Dopo questa esperienza, il Comune di Torino con sindaco Sergio Chiamparino non si è costituito parte civile nel processo che è scaturito alla denuncia.

Raphael Rossi è stato licenziato, mentre i dirigenti sotto processo sono ancora al loro posto, gestendo nuovi appalti senza che nessuno possa controllare. Rossi si sarebbe aspettato che il Pd lanciasse un messaggio eliminando dalle proprie liste pregiudicati come La Ganga. Invece – scrive il politico sul suo blog – viene lanciato un messaggio negativo: “l’onesta non è un valore, è un intralcio. La corruzione, il falso, lo sperpero di denaro pubblico non sono cosa grave, anzi sono prove di affidabilità politica”.

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