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Il Papa incontra Napolitano. La Santa Sede attacca la stampa: condiziona il Conclave

L’ultimo incontro pubblico fra due “capi” ormai vicini all’addio al proprio incarico va in scena in Vaticano. Negli stessi istanti il portavoce della Santa Sede e la Segretaria di Stato si scagliano contro i media: “E’ in atto un tentativo di condizionare il Conclave”.
A cura di Biagio Chiariello
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Patti lateranensi, incontro tra il Papa e Napolitano

"Pregherò per l'Italia" ha detto il Papa incontrando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'incontro tra i due "capi" pronti a lasciare i loro rispettivi incarichi è andato in scena in Vaticano. E' stato "un bel momento", in un "bel clima, di cordialità e amicizia, con momenti intensi". Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. "Signor Presidente, ha trovato il tempo di venire a salutarmi", ha detto il Papa. "No, è lei mi ha dato opportunità di rivederla", ha risposto Napolitano. Quest'ultimo ha poi manifestato al Santo Padre "la gratitudine del popolo italiano" per la "vicinanza in momenti cruciali" e per il suo magistero, assicurandogli l'affetto con cui il popolo italiano "continuerà ad accompagnarlo nei prossimi anni". All'incontro ha partecipato anche la signora Napolitano: "Santità, so che sono giorni difficili", le parole con cui Clio si è rivolta al Pontefice. La "visita privata" di oggi è il primo incontro pubblico del Papa dopo la pausa degli esercizi spirituali che si sono conclusi ieri, a cinque giorni dall'addio al soglio pontifico. Benedetto XVI ha donato a Napolitano una stampa della Basilica di San Pietro in costruzione, mentre il presidente ha regalato al pontefice la prima edizione definitiva dei Promessi Sposi del 1840.

"Falsità per condizionare conclave"- Un colloquio disteso e cordiale quello tra il Papa e Napolitano che sicuramente cozza con il duro attacco che la Segreteria di Stato ha rivolto alla Stampa colpevole, a suo dire, di condizionare i cardinali alla vigilia del Conclave, con la diffusione di "notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni", scrive il cardinal Bertone in una nota. Il riferimento è ovviamente al "dossier segreto" sui ricatti, le lotte di potere e la presunta lobby gay, di cui è tornata a parlare anche Repubblica nei giorni scorsi riallacciandosi all'inchiesta su Vatileaks consegnata da tre cardinali al Papa. Già stamane lo stesso Padre Lombardi aveva puntato il dito contro chi diffonde tali informazioni e "cerca di approfittare del momento di sorpresa e di disorientamento degli spiriti deboli per seminare confusione e gettare discredito sulla Chiesa e sul suo governo, ricorrendo a strumenti antichi, come la maldicenza, la disinformazione, talvolta la stessa calunnia". Quindi è arrivato il comunicato della Segreteria di Stato che ha sottolineato il fatto che se in passato i condizionamenti sull'elezione del Papa arrivano "dalle cosiddette potenze, cioè gli Stati", oggi – commenta la nota – si tenta di mettere in gioco il peso dell'opinione pubblica, spesso sulla base di valutazioni che non colgono l'aspetto tipicamente spirituale del momento che la Chiesa sta vivendo".

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