65 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il Papa elogia il popolo americano per il coraggio e la generosità dimostrata l’11 settembre 2001

Benedetto XVI in una lettera all’arcivescovo di New York, Timothy Dolan, in occasione dell’anniversario dell’attacco terroristico, esprime apprezzamento al popolo americano e ammonisce a non usare più Dio come giustificazione della violenza.
A cura di Antonio Palma
65 CONDIVISIONI
Croce al world trade center

Alla vigilia del decimo anniversario degli attentati dell’11 settembre alle Torri Gemelli e al Pentagono, nei quali morirono quasi tremila persone, il Papa manda un messaggio agli americani attraverso una lettera all’arcivescovo di New York Timothy Dolan, Presidente della Conferenza Episcopale dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America. Come si sa, le commemorazioni avverranno con imponenti misure di sicurezza a causa dell’allarme di nuovi attentati lanciato dalle autorità americane e confermato, ieri, dal sindaco di New York, Michael Bloomberg e dallo stesso presidente Obama.

In questo clima di tensione, il Papa ha voluto ribadire la sua vicinanza al popolo americano, ricordando le vittime innocenti morte a causa del “brutale attacco”, ma anche le tante persone che hanno sofferto per la perdita dei propri familiari. Benedetto XVI ha sottolineato che deve essere chiaro a tutti che “nessuna circostanza può giustificare il terrorismo” e soprattutto che la violenza non può essere usata in nome di Dio, come è stato fatto dagli attentatori. Al contrario, per Ratzinger, “ogni vita umana è preziosa agli occhi di Dio e vanno promossi nel mondo il rispetto per i diritti inalienabili e la dignità delle persone e dei popoli dovunque essi siano”.

Il Pontefice, si augura che un impegno serio e massiccio per la giustizia e la solidarietà “contribuisca a liberare il mondo delle rivendicazioni che così spesso danno luogo ad atti di violenza e crei le condizioni per una maggiore pace e prosperità”. Il Papa, infine, ha ricordato la forza e la dignità dimostrata dal popolo americano in questa occasione, elogiandolo “per il coraggio e la generosità che ha dimostrato nelle operazioni di soccorso e per la sua prontezza nell’andare avanti con speranza e fiducia”.

Lo stesso arcivescovo di New York, ricordando gli attentati, ha tenuto a sottolineare come i cittadini americani hanno dimostrato in quel momento una solidarietà senza precedenti. Secondo Timothy Dolan gli americani non si sono fatti consumare dalla rabbia e dal dolore, ma si sono subito attivati per aiutare chi ne aveva bisogno “fino al sacrificio della propria vita, soprattutto dei vigili del fuoco, degli agenti di polizia e dei primi soccorritori”. L’arcivescovo ricorda che anche la chiesa ha avuto un ruolo importante, perché ha aiutato la gente non solo in modo materiale, ma anche spirituale “ha aiutato la gente a recuperare la speranza in un momento disperato, e ha insegnato che la vendetta è inutile e che la vera indignazione porta alla riconciliazione”. Infine, ha sottolineato che “una tragedia può unire o dividere, avvicinare o allontanare da Dio, far emergere ciò che è nobile o ciò che è vile in un essere umano, a New York ha generato sentimenti di amore e atti meravigliosamente eroici di soccorso, di guarigione e di memoria”.

65 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views