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Il padre di Matteo Renzi indagato a Genova per bancarotta fraudolenta

Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio, è finito sotto inchiesta per il fallimento, nel 2013, di una società di distribuzione di giornali.
A cura di Davide Falcioni
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AGGIORNAMENTO – Tiziano Renzi "ringrazia la magistratura" e non appare affatto preoccupato per l'inchiesta che lo coinvolge. Raggiunto telefonicamente dall'Asca non ha commentato il merito del provvedimento ma ha dichiarato: "Ne prendo atto, ringrazio la magistratura, è un atto a mia tutela, ma essendo io indagato non posso dire niente. Appena avrò tempo, a dimostrazione di quanto sono preoccupato, farò un comunicato stampa".

Tiziano Renzi, padre di Matteo, è indagato dalla Procura di Genova per bancarotta fraudolenta. L'inchiesta era stata avviata tempo fa ed è collegata al fallimento di una ditta che si occupava della distribuzione di giornali. Renzi ha ricevuto stamattina un avviso di prosecuzione delle indagini, mentre l'iscrizione nel registro degli indagati risale presumibilmente qualche mese fa. La società, fallita nel 2013, era già stata ceduta a un imprenditore genovese. L'inchiesta ha rivelato come la stessa società fosse stata intestata, tra il 1999 e il 2004, all'attuale Presidente del Consiglio e alle sue sorelle. Matteo Renzi avrebbe anche versato contributi.

La società in questione si chiamava Chil Srl, poi diventata Chil Post Srl: nel 2007 – stando a quanto riporta il Secolo XIX – fatturava 7 milioni di euro occupandosi di distribuzione di giornali e campagne pubblicitarie. Tiziano Renzi ne è stato il titolare fino alla cessione a un imprenditore genovese, che poco dopo ha fallito. Chil Srl è stata al centro di polemiche già nel 2003, quando l'allora giovanissimo Matteo Renzi si apprestava a candidarsi come Presidente della Provincia di Firenze: a 11 giorni dalla sua discesa in campo il rottamatore venne assunto come dirigente della società appena dopo averne ceduto il 40% delle quote. "Una mossa – scrive il Secolo – che gli ha consentito di incassare i relativi contributi per 9 anni, a spese dello Stato".

A far scattare le indagini – secondo Il Secolo –  sarebbe stato un debito lasciato da Tiziano Renzi e mai saldato, che ora viene rivendicato nell'ambito del fallimento societario. Chil nel frattempo ha cambiato nome (Eventi 6 Srl) e proprietario: il nuovo titolare è Gian Franco Massone, un uomo ligure di 75 anni, che fino al 1990 ha gestito una piccola società  che si occupava di "commercio ambulante e vendita al minuto di mercerie, chincaglierie, scampoli, tessuti". Secondo l'accusa, l'uomo si sarebbe ritrovato sulle spalle debiti contratti da Tiziano Renzi e mai saldati.

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