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Il padre di Lo Porto: “Nella sua ultima lettera scrisse di non preoccuparmi”

“Di lui mi sono rimasti soltanto una foto di quando era piccolo, un ritaglio di giornale dopo il suo rapimento e l’ultima lettera che mi ha scritto quattro anni fa: papà non ti preoccupare, va tutto bene”, così il padre di Giovanni Lo Porto, ucciso in un raid Usa.
A cura di Susanna Picone
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italiano rapito in pakistan

Di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano ucciso in un raid Usa, gli restano soltanto una foto di quando era piccolo, un ritaglio di giornale e una lettera. A parlare è Vito Lo Porto, il padre dell’uomo rimasto ucciso – a dare notizia della sua morte è stata la Casa Bianca solo ieri – nel mese di gennaio in Pakistan. “Di lui mi sono rimasti soltanto una foto di quando era piccolo, un ritaglio di giornale dopo il suo rapimento e l'ultima lettera che mi ha scritto quattro anni fa: papà non ti preoccupare, va tutto bene”, così Vito Lo Porto a Quotidiano nazionale. Il padre di Giovanni Lo Porto, che vive a Pistoia da quando 20 anni fa ha lasciato Palermo, ha parlato del figlio come di una persona che amava il Pakistan: “Era il suo grande amore. Amava tutto di quel Paese e ora noi non avremo nemmeno un corpo su cui piangere”, ha detto aggiungendo di aver visto l’ultima volta suo figlio quattro anni fa. “L'ultima volta che ho visto Giovanni è stato quattro anni fa. È venuto a trovarmi senza avvisarmi perché voleva farmi una sorpresa”. Vito Lo Porto ha parlato anche della triste notizia data dagli Usa e delle scuse del presidente Barack Obama: “Obama si è scusato – ha detto Lo Porto – ma lui è morto. Non riesco a comprendere perché si è atteso quattro mesi prima di dare la notizia. E come fanno a essere sicuri che sia lui se di lui non c’è più nulla?”.

Giovanni Lo Porto, 38 anni di Palermo, era stato rapito nel gennaio del 2012 in Pakistan. Oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, nel suo intervento in una Camera semideserta, lo ha definito “un volontario generoso ed esperto nella cooperazione internazionale”. Gentiloni ha parlato di Lo Porto come di una persona che ha vissuto dedicandosi agli altri in maniera concreta per portare solidarietà. Il ministro ha detto che il premier Matteo Renzi è stato avvertito solo poche ore prima dell’annuncio di Obama della morte del cooperante e ha spiegato che l’ultima evidenza per la quale Lo Porto risultava in vita risale allo scorso autunno.

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