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“Il padre del bimbo down abbandonato fu condannato per pedofilia”

Secondo la tv australiana Nine Network, il genitore accusato di aver abbandonato il piccolo Gammy al suo destino in Thailandia è stato condannato nel 1998 per atti osceni con bambine minori di 13 anni e ha scontato la pena in carcere.
A cura di Susanna Picone
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Avrebbe alle spalle una condanna per pedofilia ed è stato per questo in prigione il padre biologico del piccolo Gammy, il bambino down affetto da una grave malformazione al cuore nato da una madre surrogata in Thailandia e abbandonato – secondo quanto ha denunciato Pattharamon Chanbua, la donna che l’ha portato in grembo insieme a una gemellina – dai genitori australiani. Della condanna per pedofilia ne ha parlato la tv australiana Nine Network, che ha anche rivelato che la moglie dell’uomo avrebbe riconosciuto che il marito fu condannato nel 1998 per atti osceni con bambine minori di 13 anni e che ha scontato la pena in carcere. La donna australiana avrebbe comunque affermato di considerare il marito “una brava persona”. Lui, intanto, nei giorni scorsi si è difeso dall’accusa di aver abbandonato il bambino down. I genitori biologici dei gemelli sostengono infatti di non essere stati a conoscenza del secondo nato: stando a quanto ha raccontato il padre ai media australiani, il medico dell’ospedale in Thailandia dove ha partorito la giovane madre surrogata avrebbe detto loro che era nata solo una bambina. Quella sana che, appunto, la coppia ha portato a casa.

La mamma thailandese di Gammy pronta a chiedere danni

La mamma thailandese, però, ha smentito tale versione e ora sarebbe pronta a chiedere i danni. Da quanto riportato dai media, la mamma surrogata di Gammy avrebbe accusato l'uomo di mentire sfidandolo ad andare in Thailandia e a comparire con lei in televisione. Pattharamon Chanbua avrebbe infatti reagito con disappunto in seguito alle dichiarazioni dell’uomo e avrebbe detto che aveva perdonato la coppia avendo deciso di tenere con sé il piccolo, ma di aver cambiato idea e di voler intentare causa per danni. La coppia australiana, per avere un figlio, si era rivolta attraverso una agenzia alla mamma thailandese pagando una cifra di 15mila dollari.

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