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“Il Nobel per la Pace a Malala”, la ragazzina ferita dai talebani

Un premio che invocano in tantissimi, in tutto il mondo, per la 14enne pakistana ferita un mese fa dai talebani e ricoverata attualmente in Gran Bretagna. Intanto Malala, che sta meglio, dall’ospedale “ringrazia il mondo intero”.
A cura di Susanna Picone
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Un premio che invocano in tantissimi, in tutto il mondo, per la 15enne pakistana ferita un mese fa dai talebani e ricoverata attualmente in Gran Bretagna. Intanto Malala, che sta meglio, dall’ospedale “ringrazia il mondo intero”.

La vicenda di Malala, una ragazzina pakistana di appena 14 anni, ha commosso tutti e un mese dopo il suo tragico ferimento per mano dei talebani, c’è chi per lei invoca il Premio Nobel per la Pace. La giovane, per i talebani, meritava di morire per la sua battaglia a favore dell’istruzione delle bambine in Pakistan, per questo è stata quasi uccisa da un proiettile. Fortunatamente Malala è sopravvissuta ma resta tuttora un personaggio scomodo per quanti hanno sperato nella sua morte e che minacciano di intervenire di nuovo. Ora, mentre lei è ancora ricoverata in Gran Bretagna, sono già oltre 30mila le persone che hanno firmato una petizione per conferirle il Premio Nobel per la Pace.

Simbolo di tutte quelle alle quali è negata l’istruzione – “Malala non rappresenta solamente una giovane donna, parla per tutte quelle alle quali è negata un’istruzione solamente in base a ragioni di sesso”, così si è espressa Shahida Choudhary, leader della campagna per la petizione lanciata dalla piattaforma change.org. Sono tanti i messaggi e le firme che in queste settimane sono arrivate in sostegno alla ragazzina coraggiosa: l’inviato dell’Onu per l’Educazione Gordon Brown ha presentato alle autorità pakistane una petizione in suo sostegno e anche del diritto all’educazione di oltre 32 milioni di ragazze nel mondo che a oggi non ne hanno accesso. Intanto, è la stessa Malala a ringraziare tutti coloro che in queste settimane le stanno dimostrando il suo affetto.

I ringraziamenti di Malala e della sua famiglia – Mentre l’ospedale di Birminghan mostra le sue migliorate condizioni di salute pubblicando una foto che ritrae la giovane seduta mentre legge un libro, il suo papà si fa suo portavoce: “Vuole che io dica a tutto il mondo quanto sia riconoscente e impressionata da quanti uomini, donne e bambini si siano interessati alla sua guarigione”. Il padre della giovane pakistana ha anche aggiunto di essere grato per gli auguri sinceri e toccanti che tutto il mondo ha rivolto alla figlia: “Sono immensamente grato a tutti gli amanti della pace che hanno condannato con forza l’attentato contro Malala, che pregano per la sua salute e sostengono la causa della pace, dell’istruzione, della libertà di pensiero e di espressione”.

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